Risale a novembre la nascita della pagina Facebook “Le radici e la speranza”, una pagina di autosostegno per i lavoratori della “Nostra Famiglia” di Conegliano, ma anche per i genitori che ogni giorno sono a stretto contatto con gli operatori: una pagina che ora è a pieno regime, offrendo testimonianze circa il lavoro quotidiano o episodi particolari che interessano dipendenti e famiglie, ma anche pillole riguardanti il tema della cultura riabilitativa.
Uno spazio dove chiunque può condividere la propria storia, semplicemente scrivendo all’indirizzo leradicielasperanza@gmail.com oppure inviando uno scritto su Messenger, con la garanzia dell’anonimato.
Come hanno spiegato alcuni lavoratori, è da circa un anno che prosegue la vicenda relativa al contratto dei lavoratori della struttura: secondo quanto dichiarato in precedenza dai sindacati, il passaggio da un contratto della sanità privata a quello delle residenze assistenziali private provocherebbe “un peggioramento delle condizioni contrattuali ed economiche dei lavoratori” (qui l’articolo).
Alla luce di ciò, alcuni lavoratori hanno spiegato come l’intento di creare questa pagina nasca anche dalla volontà di dare una narrazione di quella che è la situazione che stanno vivendo, non legata soltanto alla sfera economica, bensì anche alla “svalutazione della propria figura professionale” che deriverebbe da questo passaggio contrattuale.
“Passare da una realtà sanitaria a una di tipo socio-assistenziale equivale a dequalificare le nostre figure professionali: questo causa un impoverimento dell’equipe, in quanto tanti si stanno guardando attorno per poter trovare delle possibilità alternative, creando un certo disorientamento nelle famiglie, che vedono noi operatori come dei punti di riferimento in quella che è la loro battaglia di vita”, hanno spiegato degli operatori.
Come si può leggere nella presentazione della pagina, il nome di questo spazio, “Le radici e la speranza”, prende spunto dall’obiettivo di raccontare “l’aspetto valoriale fortemente presente negli operatori della ‘Nostra Famiglia’, le radici che sostengono il lavoro quotidiano nella cura e nella riabilitazione delle disabilità in età evolutiva”.
“Vogliamo farci conoscere, far vedere tutte le sfaccettature del nostro lavoro, i valori che abbiamo abbracciato facendo quella che è una scelta di vita e, allo stesso tempo, sostenerci a vicenda, anche con le famiglie, sensibilizzando tutti quanti sul problema che stiamo vivendo, che non è solo economico. – hanno aggiunto – C’è chi potrebbe osservare quanto siamo fortunati solo per il fatto di avere un lavoro in questo periodo: è vero, lo riconosciamo, però la situazione ha a che vedere anche con un aspetto morale della questione“.
La pagina ha finora raggiunto circa 1.600 followers e si propone come un contenitore di storie, pubblicate indicativamente in orario serale, per dare a tutti l’opportunità di poterle leggere con calma.
Storie, però, che si alternano anche a post di carattere divulgativo, per diffondere nozioni relative al campo della cultura riabilitativa in età evolutiva.
“A partire da gennaio, condividiamo le nostre storie circa tre volte alla settimana, – hanno spiegato i lavoratori – offrendo anche dei piccoli editoriali o dei contributi che facciano da cornice. Inoltre diamo uno spazio di supporto ai genitori, preoccupati per questa situazione, ma non vogliamo strumentalizzare le loro testimonianze che giungono in maniera spontanea”.
“Con questa pagina – hanno concluso – non abbiamo nessuna aspettativa in particolare, se non quella di poter narrare e dichiarare la nostra passione professionale, in questo difficile cammino che stiamo affrontando”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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