In via Cesare Battisti a Conegliano si trova l’associazione Con.t.e.a., una realtà dedita a portare aiuto ai pensionati che necessitano di usufruire di un trasporto per poter andare in ospedale, alle visite mediche e non solo, agevolando anche le famiglie.
Ma l’associazione non ha sede solo in via Cesare Battisti: in via Carpené può contare su un centro diurno, dove il giovedì alcuni ex infermieri (Giovanni Dal Cin, Renato Barbon, Clara Zaros, Renata Bellotto) si impegnano a misurare pressione e glicemia, a fare delle medicazioni e delle iniezioni, a titolo gratuito, a chi ne avesse la necessità.
Valori della pressione poi annotati in un apposito registro in struttura e in una cartella lasciata al paziente, in grado di delineare la storia clinica dell’anziano, utile al medico curante in caso di necessità.
Una realtà guidata dal presidente Giancarlo Antoniazzi, con un passato nella Fnp Cisl e di delegato comunale ai pensionati per il Comune di Santa Lucia di Piave, che ora progetta di allargare l’associazione, con l’acquisto di un altro mezzo per il trasporto, oltre ai 4 già utilizzati, e di poter dare in futuro un minimo riconoscimento economico ai volontari, per premiarne l’impegno e fornire loro un piccolo aiuto in un momento economicamente così complesso.
“Mi sono trovato in questa associazione quasi per caso, per aiutare un amico – ha spiegato Antoniazzi – e la mia presidenza è iniziata nel 2014, dopo quella di Francesco Albanese, mentre l’associazione è sorta nel 2000, fondata da Piero Benedet e Virginio Collodet, pensionati della Cisl. Una realtà che segue circa 2.500 persone all’anno e tutto ciò avviene grazie a una convenzione con l’Ulss 2 e il Comune di Conegliano, oltre agli sponsor che sostengono le vetture per il trasporto“.
“Con.t.e.a. significa ‘Conegliano tutte le età attive’, quindi il nome scelto si riferisce alla figura dei pensionati come attori attivi nella comunità – ha spiegato il presidente – e conta in tutto 50 associati, di cui 30 sono soci operativi, tra volontari e infermieri”.
Soci attivi che gestiscono il Centro di Sollievo in via San Francesco d’Assisi, in zona Campolongo, dove il martedì e il giovedì, dalle 8.30 alle 11.30, vengono proposte attività ludiche, momenti di ascolto e dialogo per sostenere coloro che iniziano ad avere problematiche legate alla memoria e allentare gli effetti della malattia: realtà che rientra nel progetto regionale per persone con diagnosi d’Alzheimer e demenza e conta l’aiuto di 2 psicologi e di personale formato, allo scopo di dare alle famiglie uno spazio per riprendere fiato dai ritmi dell’assistenza.
Un’offerta completa e variegata, quella dell’associazione, che sostiene le famiglie anche da un punto di vista economico: i servizi sono totalmente gratuiti, mentre i trasporti richiedono una spesa di 50 centesimi a chilometro ma, qualora il richiedente dovesse avere dei problemi, il presidente ha spiegato come sia ancora successo che l’associazione abbia agevolato le esigenze della persona.
Come funziona il sistema stesso di trasporto? Basta contattare il numero dell’associazione, ovvero 348 0128042, indicare l’esigenza, il luogo e l’orario in cui si ha necessità del servizio e subito scatta una rete organizzativa, capace di mettere a disposizione un autista. Trasporto aperto anche a persone con disabilità o problematiche di deambulazione.
“Ogni socio fa la sua parte, in ragione della solidarietà – ha specificato Giancarlo Antoniazzi – ma il Covid ha fermato le attività del Centro di Sollievo, uno stop che dura da marzo, ma stiamo decidendo come ripartire”.
Oltre al presidente, la struttura conta l’aiuto della segretaria Magdalina Dudoma e di Alice Antoniazzi, quest’ultima nel ruolo di segretario aggiunto per il progetto Alzheimer, oltre ad Angela De Vido, ex infermiera con delega alle risorse umane.
“Nel momento del bisogno è necessario esserci. – ha ribadito Antoniazzi – Per il trasporto riceviamo un rimborso per il chilometraggio dall’Ulss, tramite Anteas, il braccio operativo di Fnp Cisl. Ci siamo spostati fino a Pordenone, Udine, Portogruaro, Padova, Mestre, arrivando anche a Milano, non solo per necessità mediche, ma anche per compleanni e matrimoni”.
“Il nostro obiettivo è esserci – ha sottolineato il presidente – e di dare il nostro contributo: sicuramente le nostre porte sono sempre aperte a nuovi volontari e sostenitori. Vogliamo dare in futuro un sostegno in più al territorio”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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