Dopo anni di gestazione e qualche stop che ha fatto temere il peggio, nella mattina di oggi, sabato 15 maggio, la città di Conegliano ha visto finalmente l’inaugurazione del tanto atteso sentiero di Porta Soccorso (qui l’articolo).
Un’inaugurazione in grande stile che ha visto la partecipazione di numerose autorità e personalità locali: oltre al commissario straordinario Antonello Roccoberton, ai rappresentanti locali delle forze dell’ordine e di pubblica sicurezza, e alle sezioni locali degli Alpini, in pratica gli attori istituzionali che hanno reso possibile la realizzazione del progetto, erano presenti anche, tra gli altri, Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco, il consigliere regionale Alberto Villanova e lo scrittore ed escursionista Giovanni Carraro, noto per il suo impegno nella promozione dei sentieri del nostro territorio.
Il sentiero, che attraversa il lato nord della collina del castello partendo da via dei Pascoli all’altezza del parcheggio di Villa Canello, recupera un antico tracciato e anche per questo oggi è diventato il simbolo della riscoperta delle colline dell’Unesco, con un approccio alla loro valorizzazione che favorisca un turismo “slow” capace di portare ricchezza senza consumare il territorio e le sue bellezze.
“Oggi nella città di Conegliano iniziamo a fare i primi passi di un progetto molto più ampio: quaranta sentieri che attraverseranno tutti i comuni dell’area Unesco”, spiega Marina Montedoro, sottolineando l’importanza di simili iniziative soprattutto dopo il periodo di pandemia che ha cambiato il modo di guardare il nostro territorio.
“Futuro” e “rinascita” sono le parole chiave per Alberto Villanova, per cui la grande sfida di fronte a cui ci troviamo ora è quella di “far conoscere il nostro territorio al mondo intero soprattutto ora in cui uscirà più forte e riforgiato dopo la terribile esperienza della pandemia”.
“Conegliano è uno scrigno di bellezze culturali e naturali – spiega il commissario prefettizio Roccoberton – e questo è un esempio di come si procederà nell’immediato ma anche per chi verrà ad amministrare le città”.
Grande soddisfazione da parte degli alpini del gruppo di Ogliano e del gruppo M.O. Maset, celebrati da tutti per il loro grande impegno nella realizzazione materiale di un percorso che è stato letteralmente strappato alla natura dopo anni di abbandono, e che oggi viene viso come un’eredità lasciata alla città nel pieno spirito alpino “dell’orgoglio di lasciare qualcosa al proprio Paese”, come spiegano i capigruppo Marcello Silvestrin e Roberto Marcon.
L’apertura ha rappresentato un sogno finalmente realizzato per Gianfranco Losego del comitato “Parco del Castello”, instancabile promotore in questi anni del progetto, anche nei momenti più bui in cui sembrava che alcune incertezze avessero condannato il destino del sentiero.
“Spero che questo sia il primo di una serie di passaggi che potranno essere percorsi”, ha spiegato Losego, che da tempo ha già parlato della possibilità di recuperare altri tracciati antichi utilizzati dalla popolazione locale (qui l’articolo).
Non ha potuto essere presente, per impegni presi in precedenza, Isabella Gianelloni, storica e politico locale che per prima ha suggerito l’idea di recuperare il sentiero.
Gianelloni ha voluto commentare questo prezioso obiettivo raggiunto dalla città ricordando per il futuro l’importanza di ascoltare progetti nati dal basso: “Con l’augurio che sia solo il primo passo per ridare la dignità che merita a un sito unico”.
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