Il nuovo aspetto del cimitero di San Giuseppe farà certamente uno strano effetto ai coneglianesi, dopo decenni di mura grigie e con l’intonaco scrostato, ma sarà frutto di un accurato studio che riporterà l’architettura storica alle sue origini.
Con l’importante opera del forno crematorio ormai compiuta (vedi articolo), proseguono speditamente gli altri cantieri del cimitero comunale di Conegliano, e in particolare iniziano a notarsi i primi frutti del restauro nella zona sud-ovest del camposanto.
In via Fabio Filzi, tra le impalcature che circondano il recinto, emerge con sempre più evidenza la nuova colorazione arancione delle mura, certamente più appariscente della precedente ma, come spiegano gli addetti ai lavori, tutt’altro che casuale.
“Da analisi di laboratorio dell’intonaco ancora esistente, sono stati stabiliti i materiali da utilizzare per il restauro, ed è stata verificata la colorazione originale delle mura che ora andremo a ripristinare”, spiega l’ingegnere Fabio Panetto, responsabile delle lavorazioni edili per la ditta che si sta occupando dei restauri, la Callegaro Costruzioni.
Si tratta di un restauro scientifico di un’architettura storica vincolata dalla Soprintendenza, quindi soggetta a particolare tutela, in cui non mancano lavori di ripristino filologico dei fregi in cemento che sono in parte andati perduti negli anni.
L’aspetto attuale non sarà però quello definitivo, in quanto manca un ultimo passaggio che renderà la colorazione più simile a quella della chiesa al centro del cimitero: sulla base originale verrà infatti posta la velatura, particolare procedimento di antichizzazione che donerà alle architetture la sensazione di una patina invecchiata.
“L’area dei loculi all’interno delle mura non è vincolata, quindi procederemo alla sostituzione dei marmi pur mantenendo la tipologia degli stessi loculi”, prosegue Panetto, che prevede la consegna della prima tranche di lavori per ottobre.
Il responsabile dei lavori continua spiegando la particolare tipologia di contratto con cui è stato siglato l’accordo per il restauro e l’ampliamento del cimitero, la cui natura influenza il modo in cui i lavori procedono.
“Si tratta di un contratto di concessione, per cui l’impresa si assume gli oneri della costruzione e ha come contropartita i ricavi derivanti dai loculi – sottolinea l’ingegnere – La proprietà rimane del comune che nel lungo periodo ha molti meno costi oltre alla garanzia di lavori veloci, perché solo terminati questi l’azienda inizia ad avere introiti”.
Gli investimenti sostenuti fino ad ora dalle imprese coinvolte nei lavori al cimitero, di cui Veritas srl è mandataria, ammontano, tra la costruzione del forno crematorio e i lavori edili e di restauro ancora in corso, a quattro milioni e mezzo di euro su un totale previsto di nove milioni.
(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
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