Conegliano, dislessia e realtà virtuale: questa mattina un incontro online alla Nostra famiglia

Si è svolto questa mattina un importante incontro sulla dislessia organizzato da Ircss “Medea”-La Nostra Famiglia.

L’evento si è svolto a distanza, utilizzando la piattaforma Google meet, nel rispetto delle attuali normative per il contrasto al Coronavirus.

Sono state più di 90 le persone che si sono collegate, anche in momenti diversi, durante la mattinata: tra loro diversi logopedisti, pedagogisti, psicologi, rappresentanti di associazioni, interessati ad approfondire il tema della dislessia ed in particolare l’utilizzo di nuovi strumenti per meglio gestire questa problematica.

L’educazione inclusiva di bambini dislessici in età scolare è un tema particolarmente importante e molto dibattuto, che coinvolge le famiglie e le istituzioni; è inoltre la più comune tra le difficoltà di apprendimento.

Con una prevalenza del 3-8 percento, costituisce un importante fattore di rischio per abbandono scolastico ed esclusione sociale.

Durante l’incontro, realizzato nell’ambito del progetto europeo Erasmus+ “Fordys-Var”, sono state presentate le buone prassi per l’uso della tecnologia nella riabilitazione della dislessia, i dati di efficacia dei trattamenti disponibili sul territorio italiano.

I relatori hanno messo in evidenza l’esperienza fatta in questi mesi con la teleriabilitazione e una panoramica sulle piattaforme presenti per realizzare interventi riabilitativi specifici.

In particolare si è parlato di Tachidino, una piattaforma realizzata dall’Irccs “Medea”- La Nostra Famiglia, finanziata dal Lyons, che permette la misurazione e caratterizzazione delle abilità di lettura con determinazione del sottotipo di dislessia (sono presenti testi da leggere, timer e un sistema di classificazione degli errori): il sistema restituisce informazioni sulla velocità di lettura in sillabe al secondo, sulle prestazioni rispetto all’età e sulla classificazione del tipo di dislessia.

La dottoressa Mara Buffoni si è poi soffermata su un nuovo strumento di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR) per la riabilitazione di ragazzi tra i 10 e i 16 anni, messo a punto nell’ambito del progetto Fordys Var.

Il progetto è composto da un visore denominato Oculus ed è caratterizzato da ambientazioni tridimensionali all’interno delle quali il ragazzo si sposta ed è chiamato ad interagire seguendo le indicazioni proposte dal programma, con un graduale aumento delle difficoltà.

“L’utilizzo di tecnologie è ad oggi ancora poco radicato e raramente viene applicato con sistematicità in tutti quei contesti educativi in cui il bambino con dislessia può essere stimolato all’apprendimento”, spiega Andrea Martinuzzi, direttore scientifico del Polo veneto del Medea: “La possibilità di mettere a punto e testare in ambito europeo tecnologie informatiche innovative e la condivisione delle metodologie formative, consente di migliorare la qualità della vita a scuola dei bambini con dislessia e rappresenta una novità promettente nel panorama internazionale”.

Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, è inserito nell’Azione chiave 2, che riguarda la cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche, realizzata attraverso forme di collaborazione tra organismi complementari: è diretto dall’Università di Burgos (Spagna) e, oltre al Medea, vede la collaborazione dell’Associazione di Bambini Dislessici di Bucarest (Romania) e di Arsoft, impresa spagnola specializzata nella realizzazione di soluzioni in realtà aumentata.

(Fonte e foto: La Nostra Famiglia).
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