Dopo averlo annunciato alla fine dello scorso anno, il giovane regista coneglianese Massimo Prezzavento ha pubblicato il nuovo cortometraggio “Super8”: si tratta di un esperimento che riutilizza riprese inedite della fine degli anni Sessanta per raccontare, con lo sguardo di oggi, il senso di perdita dei valori e delle gioie di quell’epoca.
Un progetto nato quasi per caso, ma fin da subito destinato ad avere un grande valore affettivo per il regista: le riprese infatti sono state fornite dal nonno di Massimo, che l’anno scorso ha consegnato al nipote una chiavetta usb contenente un’ora e mezza circa di filmati inediti, girati da lui stesso.
“Ho condensato quei filmati in pochi minuti – spiega il regista – scegliendo scene in cui comparivano le persone e venivano trasmesse le loro emozioni. Si tratta di un corto sulle emozioni, sul modo diverso di vivere le cose dell’epoca, per esempio una giornata al mare vista come qualcosa di speciale, quasi un premio”.
“Mio nonno ora ha 70 anni – prosegue Massimo – ma è stato anche lui giovane e lo è stato in modo diverso da me, perché il mondo è cambiato, in un certo senso peggiorato, ci sono meno valori e meno senso del lavoro, da questo punto di vista il corto ha una visione pessimistica”.
Un confronto che però non è esplicito, non prende la forma di una critica aspra, ma sceglie la strada di una riflessione velata di malinconia, in cui la voce narrante compie un percorso di progressivo distacco dalla società di oggi, in cui inizialmente si rivede ma da cui si allontana sempre di più.
“Inizialmente avevo scritto una versione diversa del testo – spiega Massimo – più dura, un discorso che poco si adattava a un lavoro cinematografico, poi l’ho ripreso in mano e rifatto, ne è venuto fuori un testo molto personale e libero in cui ho inserito anche alcune riflessioni più generali sulla vita”.
Prendere le emozioni altrui per spiegare le proprie e allo stesso tempo consegnarle a un interprete è un’operazione tutt’altro che semplice, ma la quadratura del cerchio è passata anche per la voce scelta in questa occasione: si tratta di Andrea Ceschin, attore della compagnia teatrale I Redivivi.
“Far interpretare le proprie emozioni ad altri è difficile, ma è andata bene”, conclude il regista, sottolineando il valore molto personale di quest’ultimo lavoro.
È possibile visualizzare il cortometraggio sul profilo youtube del regista, visitabile a questo indirizzo.
(Foto: per concessione di Massimo Prezzavento).
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