Con l’inizio del nuovo anno prende avvio anche un progetto di cardioprotezione nella città di Conegliano: nello specifico, verranno installati dieci defibrillatori nei posti a maggiore densità di persone, come farmacie, scuole, la stazione ferroviaria e la loggia antistante l’ingresso della sede del municipio.
Un progetto che consentirà di ridurre le tempistiche necessarie per l’arrivo dell’ambulanza sul posto e il trasporto del malato in ospedale, con un aumento fino al 70 percento di vite salvate.
“Si tratta della possibilità di recuperare il paziente e di salvare delle vite. – ha commentato il sindaco Fabio Chies – Questo è un lavoro di sensibilizzazione collettiva, per diffondere la cultura dell’uso del defibrillatore”.
Un progetto pilota che durerà fino a dicembre 2019: in questi mesi saranno raccolti i dati statistici inerenti all’utilizzo dei dieci defibrillatori, del costo superiore a 2 mila euro ciascuno, per valutare se allargare il loro impiego anche nei territori limitrofi.
Tutto ciò è frutto di una convenzione tra l’Ulss 2 Marca Trevigiana e il Comune di Conegliano, in sinergia con associazioni di volontariato, club privati e le attività commerciali della città.
I defibrillatori saranno posizionati sotto delle teche videosorvegliate e sottoposti a una manutenzione periodica. Allo stesso tempo, un gruppo di soccorritori riceveranno un’apposita formazione per il loro utilizzo, tramite dei corsi erogati da strutture accreditate: i destinatari delle lezioni saranno quanti, per la loro attività lavorativa, potrebbero necessitare dell’utilizzo degli apparecchi in casi di emergenza.
Grazie a un’applicazione per smartphone, il Suem 118 potrà localizzare i defibrillatori, identificando eventuali soccorritori certificati che si trovino nelle vicinanze della persona soggetta ad arresto cardiaco.
“Al momento, le ambulanze ci impiegano circa 17 minuti nel recuperare il paziente e portarlo in ospedale, tempistica che ci rende i migliori d’Italia. – specifica Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 – Ma grazie a questo progetto, possiamo davvero fare sonni tranquilli”.
“Il defibrillatore non è una novità – sottolinea Michelangelo Salemi, direttore degli ospedali di Conegliano e Vittorio Veneto – ma la novità sta nel trovare soluzioni innovative per il loro utilizzo e ottimizzare al massimo le loro prestazioni”.
Per avere maggiori fondi, verranno organizzati eventi di sensibilizzazione, a seconda delle necessità che si presenteranno nel corso di questi mesi. “Il nostro obiettivo è quello di posizionare i defibrillatori in aree lontane dall’ospedale per sfruttare il fattore tempo. – spiega l’assessore Sonia Colombari – Le persone potranno così intervenire in casi di emergenza”.
Anche Luigi Maschio presidente dell’associazione “Amici del cuore” ha espresso una certa soddisfazione per l’idea così condivisa, mentre Roberto Mantovan, primario di Cardiologia all’ospedale di Conegliano ha lanciato un augurio particolare: “Spero che questi defibrillatori non vengano utilizzati. Questo vorrebbe dire che è stata fatta un’azione di prevenzione e sarebbe il massimo del successo”.
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(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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