Angela Buso ha presentato le proprie dimissioni dal ruolo di presidente della Pro loco di Conegliano ieri, lunedì 12 ottobre, in occasione di un consiglio della Pro loco stessa, tenutosi alla presenza di Giovanni Follador, presidente di Unpli Veneto. Un gesto in riferimento al quale Angela Buso, almeno per il momento, ha scelto di non rilasciare dichiarazioni ulteriori.
La questione della Pro loco di Conegliano era esplosa agli inizi di settembre, con la sfiducia e la richiesta di commissariamento avanzata nei confronti di Buso, dipendente comunale all’ufficio Cultura e manifestazioni, da nove consiglieri, i quali allo stesso Follador avevano denunciato una condotta poco trasparente della presidente, accusata di aver inviato mail a insaputa degli interessati e preso decisioni, o assunto posizioni nei confronti dell’amministrazione comunale, senza interpellare il gruppo di volontari (qui l’articolo).
Accuse respinte da Angela Buso, anche tramite un legale incaricato di tutelarne l’immagine, il quale aveva ribadito la totale estraneità della sua assistita dalle dinamiche descritte e il rispetto delle norme statutarie previste dall’associazione (qui l’articolo).
Finora, i consiglieri firmatari dell’atto di sfiducia non avevano replicato ulteriormente ma, a fronte delle dimissioni depositate da Angela Buso, hanno scelto di illustrare quelli che sono stati, a loro dire, i passaggi che hanno indotto lo scioglimento della Pro loco, a pochissimi mesi dalla sua costituzione.
Tutto sarebbe iniziato con una mail datata 28 agosto e indirizzata al vicesindaco Claudio Toppan, che risultava firmata non solo da Angela Buso, ma anche da altri consiglieri, che si sono dichiarati all’oscuro dello scritto: nella lettera venivano denunciate delle ingerenze politiche all’interno del gruppo della Pro loco.
Per questo, il 2 settembre, Daniele Marchioni, Sara Favaro, Debora Basei, Franco Corrocher e Valentina Modolo avrebbero inviato una mail ulteriore allo stesso Toppan e al sindaco Fabio Chies, dissociandosi dalla mail inviata a nome della Pro loco e richiedendo un incontro chiarificatore. Richiesta in seguito alla quale, secondo quanto spiegato dai consiglieri, sarebbero seguite il 3 settembre le dimissioni di Cesare Peccolo, al tempo vicepresidente al fianco di Daniele Marchioni (qui l’articolo).
I consiglieri di maggioranza si sono dichiarati ignari anche della mail inviata al Comune il 30 agosto, dove la Pro loco, in via ufficiale e assieme ad altre associazioni, richiedeva la costituzione di una Consulta delle associazioni e identificava Conegliano In Cima come la realtà più appropriata per fare da capofila durante l’organizzazione di eventi.
Fatti che hanno condotto all’espressione della sfiducia del 9 settembre che, come ha spiegato la maggioranza dei consiglieri, “più che una sfiducia è stata un’azione di responsabilità verso l’amministrazione e la stessa associazione che non poteva essere strumentalizzata“.
Giovanni Follador avrebbe risposto a tale azione organizzando una riunione mediatrice, programmata per il 16 settembre a Combai: occasione a cui Buso non si sarebbe presentata, facendo precedere la sua assenza da una lettera redatta dal suo legale il giorno precedente. Lo stesso 16 settembre sarebbe stata inviata una mail alla stessa Angelo Buso, dove le veniva richiesto di indire il consiglio della Pro loco.
Solo il 2 ottobre, secondo i consiglieri di maggioranza, e su sollecitazione di questi ultimi, sarebbe giunto un riscontro dall’allora presidente della Pro loco: il consiglio si è svolto ieri sera, con le dimissioni di Angela Buso.
Due versioni differenti sulle dinamiche che hanno portato alla spaccatura interna della Pro loco: nonostante tutto, ora si dovrà capire chi sarà il prossimo presidente e quale sarà il futuro del gruppo di volontari.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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