La famiglia e gli amici del piccolo Cesare Zambon hanno sperato fino all’ultimo che il destino facesse un’inversione di marcia, ma così non è stato: il bimbo ormai entrato nel cuore di tante persone è diventato un angelo, accolto in paradiso.
Il piccolino è mancato all’ospedale Gaslini di Genova, città dove si era trasferito con la famiglia da Conegliano, per essere seguito e sottoposto in maniera capillare a una serie di cure utili alla sua malattia.
Già a 18 mesi gli era stato diagnosticato un tumore: una macchiolina di color caffelatte aveva portato alla diagnosi di una neurofibromatosi, una patologia che lo aveva condotto alla cecità.
Ma nonostante questo problema di salute, la sua famiglia, ovvero mamma Valentina Mastroianni, papà Federico Zambon, i fratelli Alessandro e Teresa, il cane Joy, gli erano sempre stati vicini, dando una tinta colorata alle sue giornate e alla sua quotidianità, rendendola vivace e sempre gioiosa.
Una vicenda che mamma Valentina aveva voluto raccontare prima nelle pagine social “La storia di Cesare”, poi in due volumi editi da De Agostini, per mostrare quanto sia necessario godersi ogni attimo della vita, ma anche per stare in qualche maniera vicino ad altre famiglie che vivono questa stessa esperienza di malattia.
Allo stesso tempo, la storia di Cesare era stata d’input per attivare dei progetti solidali a Conegliano.
Iniziative che hanno permesso a Cesare di entrare nel cuore di tante persone, vicine, anche se solo virtualmente, in questi ultimi giorni in cui mamma Valentina aveva fatto intendere che qualcosa stava cambiando.
E, purtroppo, il destino non ha voluto fare dietrofront: “Ciao Cece del mio cuore, sei stato coraggioso, senza paura, fino alla fine – ha scritto la famiglia -. Circondati del nostro amore, grazie agli angeli del Guscio sei andato via da questa vita, a cui tu hai dato tanto, senza chiedere niente”.
“Ti ho fatto una promessa: non essere arrabbiata con questa vita – le parole di mamma Valentina – E ce la metterò tutta, per far sì che il mio cuore urli solo cose belle, in tuo nome”.
“Tu ora vai, finalmente libero! Corri Cece, veloce come la luce, braccia aperte e vai…”, ha concluso.
La famiglia ha deciso di dare l’addio a Cesare in forma strettamente privata: “Abbiamo scelto di salutare Cesare in famiglia – il messaggio – Certi che rispetterete il nostro grande dolore. Grazie di cuore a tutti”.
(Autore: Arianna Ceschin)
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