A quasi un anno dall’entrata in carica della giunta Chies ha fatto il punto sull’azione amministrativa anche il consigliere del gruppo misto Alessandro Bortoluzzi, assieme a Laura Rossetto e Andrea Barazzuol, questi ultimi ex consiglieri del Partito democratico, che lo scorso novembre hanno presentato le proprie dimissioni dal direttivo Dem (qui l’articolo), dopo l’appoggio dato dal Pd stesso a Fabio Chies in occasione del ballottaggio con lo sfidante Piero Garbellotto.
La scorsa settimana la segreteria e il circolo del Pd si erano interrogati su quali fossero “le aperture di questa amministrazione” nei confronti del loro elettorato, richiamando in causa i temi connessi all’ex area Zanussi, alle politiche per la disabilità e all’ordine pubblico (qui l’articolo).
Aspetti su cui Bortoluzzi, Rossetto e Barazzuol si sono espressi con una lettera aperta: “Ci pare che, dopo un anno, oltre a porsi degli interrogativi, sarebbe bene darsi anche delle risposte e soprattutto trarre, doverosamente, delle conclusioni. Un anno fa il circolo del Pd ha deciso una radicale inversione di linea politica, che ha portato a un vero e proprio cambio di identità”.
“Dopo essere rimasto fuori dal ballottaggio, ha abbandonato il ruolo di forza di opposizione, in ragione di una prospettiva del tutto nuova che, impedendo la vittoria di forze politiche ritenute estremiste, avrebbe consentito al centrosinistra di incidere direttamente sull’azione amministrativa, indirizzandola. Prospettiva sotto certi punti di vista suggestiva che, però, era oggettivamente inconsistente e irrealizzabile – hanno scritto -. Questo ci ha portati a una scelta lacerante, ma necessaria: ovvero di non seguire gli amici che avevano deciso di percorrere questa strada piuttosto incerta. A distanza di un anno, crediamo sia giunto il tempo per i democratici coneglianesi di prendere atto, con realismo, che la prospettiva in cui si è voluto credere non si è minimamente realizzata”.
In sostanza, nella lettera viene sottolineato che l’attuale giunta ha “ripreso la propria azione esattamente da dove l’aveva interrotta”, senza attribuire assessori in giunta al Pd, il quale “non è stato messo nelle condizioni di poter orientarne in alcun modo l’azione amministrativa”.
A detta dei firmatari della missiva, l’unico risultato raggiunto è stato l’incarico di presidente del consiglio comunale attribuito a Isabella Gianelloni, senza che l’aiuto fornito dal Pd a Chies abbia “avuto alcun riconoscimento”, ma portando “solo alla spaccatura del partito e a una irrecuperabile perdita di identità”.
“Il Pd coneglianese non è identificato come parte della maggioranza ma, nel contempo, non è nemmeno un riferimento per quei cittadini e per quelle forze politiche che non si riconoscono nella giunta al governo della città – hanno rincarato – Quando, un anno fa, il Pd coneglianese decise di appoggiare apertamente Fabio Chies, si parlò addirittura di Conegliano come di un laboratorio politico dove si anticipavano dinamiche e alleanze destinate a essere presto replicate a livelli più alti. Da parte di chi sosteneva quella linea, si osservava che era strategico cominciare a interloquire con le forze moderate di centrodestra, per allontanarle dagli estremismi di Lega e Fratelli d’Italia”.
“La prima smentita è arrivata subito, con le elezioni provinciali del novembre 2021 che hanno visto Forza Italia gravitare, come sempre, nel campo del centrodestra, a braccetto degli alleati storici di Lega e Fratelli d’Italia – hanno aggiunto -. Le recenti elezioni politiche sono l’ennesima conferma che i laboratori locali, se mai sono effettivamente esistiti, si esercitavano su esperimenti del tutto disancorati dalla realtà”.
“Non sappiamo quali potranno essere le forze politiche o civiche che, a livello locale, saranno in grado di rappresentare i coneglianesi insoddisfatti della giunta Chies – hanno concluso -. Per quanto ci riguarda, continuiamo ad agire con coerenza”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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