Sembrava essere un capitolo chiuso quello relativo alle scritte deliranti apparse sulle mura dell’auditorium “Dina Orsi” di Parè verso la fine di marzo (qui l’articolo), ma così non è stato: le pareti esterne di una delle sedi privilegiate per lo svolgimento di incontri e rassegne teatrali nel coneglianese, sono entrate nuovamente nel mirino di alcuni vandali i quali, armati di pennarello nero, non si sono fatti problemi nel lasciare il segno del proprio passaggio.
Un fatto che richiama quello relativo all’imbrattamento delle mura del Duomo di Conegliano, – avvenuto non molto tempo fa – una delle perle storico-religiose di via XX Settembre e di tutta la città del Cima, nel mirino di qualche ignoto maleducato.
Se nel caso del Duomo di norma si rivela necessario attendere il parere della Soprintendenza per procedere con qualsiasi tipo di intervento riparatore, il discorso cambia in fatto di edifici più recenti.
Nel caso del Dina Orsi, le mura dell’entrata posteriore erano appena state imbiancate, prima di essere imbrattate una seconda volta con scritte offensive nei confronti della Polizia – già attaccata nella precedente imbrattatura – e del ministro Matteo Salvini o comunque prive di alcun senso.
A denunciare l’accaduto, avvenuto presumibilmente nella notte scorsa – tra martedì 2 e mercoledì 3 aprile – è stato il presidente del consiglio comunale Giovanni Bernardelli sul proprio profilo Facebook.
Secondo Bernardelli una soluzione potrebbe essere l’installazione di una telecamera anche se, a conti fatti, lui stesso si dichiara cosciente di quanto tutto ciò potrebbe servire davvero a ben poco.
Il presidente del consiglio comunale si era espresso anche in merito al precedente episodio, cogliendo l’occasione per rimarcare come “le forze dell’ordine fanno quello che possono”, visto che “gli organici purtroppo sono ridotti”.
Un fatto spiacevole che rialza i riflettori sul più volte dibattuto tema del decoro urbano: la speranza comune è che si possa in futuro porre un freno a simili gesti.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook, Giovanni Bernardelli).
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