Dopo circa 15 anni, dal 2006, e il passaggio tribolato e mai concluso attraverso diverse amministrazioni, è arrivato finalmente a conclusione con la sigla della convenzione il Piano Urbanistico Attuativo del Campardone, che dovrebbe dare attuazione ora agli interventi di nuova urbanizzazione e di riqualificazione nella zona industriale.
La firma di una opportunità davvero epocale per il paese, davanti al notaio Alberta Pianca, e con la consulenza legale ispirata in tutti questi anni dell’avvocato Maurizio Zanchettin, è stata apposta dalle controparti, Comune e proprietari dei lotti industriali ieri mattina nell’aula consigliare del Municipio.
Il piano urbanistico iniziato con la prima amministrazione di Edoardo Scarpis, prevede l’espansione della zona industriale. E’ stato un percorso piuttosto travagliato, con l’approvazione di più convenzioni, ma senza mai arrivare al dunque per cambiamenti in corso d’opera e intoppi vari.
Dopo l’approvazione del testo definitivo approvato in consiglio comunale nell’ottobre 2020 a maggioranza, con l’astensione dei gruppi di opposizione, ieri la firma con il notaio che mette la parola fine alle problematiche e l’avvio di nuovi interventi che pandemia permettendo dovrebbero dare il rilancio a livello economico della zona.
La lottizzazione dell’area industriale con l’insediamento di nuovi stabilimenti prevedeva infatti la convenzione con il comune per la realizzazione di interventi che poi rimangono di pubblica utilità, dalla viabilità ai sottoservizi.
Non sono mancati i problemi e contrasti legati a motivazioni economiche e burocratiche. Ma nell’ultimo anno le trattative, le mediazioni, e la voglia di riattivare e credere in una rinascita dopo la crisi pandemica da parte degli operatori economici interessati, hanno avuto la meglio.
“Finalmente siamo arrivati dopo tanti anni alla firma – commenta il sindaco Sebastiano Coletti – e ci auguriamo che quanto prima inizino i lavori e siano di buon auspicio per la ripresa. Un ringraziamento agli imprenditori che hanno tenuto duro, ai progettisti Fabio Chies e Fiorenzo Carniel. Ora che si concretizzi la destinazione di quell’area che aspetta da troppi anni”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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