Il sindaco di Colle Umberto, Sebastiano Coletti, con un messaggio inviato tramite Whats App ha esortato i suoi concittadini a rimanere a casa.
Lo ha fatto perché dal monitoraggio effettuato nella mattinata è emerso che c’erano troppe persone in giro, lungo le strade minori e le piste ciclabili. Pur senza dar vita a degli assembramenti veri e propri.
“La stragrande maggioranza dei collumbertesi – ha detto Coletti – ha capito la situazione e le disposizioni legislative ed è rimasta a casa. Ho invitato caldamente tutti a non uscire, nemmeno a piedi, nonostante la bellissima giornata di sole odierna inviti chiunque a stare all’aria aperta”.
Il primo cittadino ha quindi chiesto ai carabinieri di Vittorio Veneto di intensificare i controlli, oltre alle strade provinciali anche a quelle comunali. Così che venga rispettato quanto disposto dall’ordinanza ministeriale emanata per contenere la diffusione del coronavirus.
“La normativa non impedisce di uscire, prescrive che si debba dimostrare il motivo per il quale si è in giro – ha spiegato -, esibendo e firmando il modello previsto dal Ministero dell’Interno. Bisogna chiedersi: fare una passeggiata è un’emergenza? Non è una vera e propria necessità! Forse non tutti lo sanno. Tanti sono quelli che interpretano la legge pensando di poter uscire”.
“Ribadisco quanto ho scritto nella lettera che ho fatto recapitare a tutte le famiglie e che ho rilanciato con un recente post sulla pagina Facebook del Comune. Questa è la nostra linea del Piave, rimaniamo in casa, facciamo fronte comune e insieme ne usciremo ancora più forti. Approfittiamo per riscoprire le relazioni familiari dentro le mura domestiche. Prendiamoci il tempo per fare una telefonata a qualche persona amica, che da tempo non sentivamo, per rinsaldare in questo modo le nostre amicizie o telefoniamo a qualcuno che è solo“.
La posizione di Coletti è condivisa anche dagli altri sindaci dei Comuni dell’area. “Perché rimanere a casa? – conclude – Da una parte per rispetto verso i tanti, che sono la maggioranza, che hanno preso sul serio quanto è stato detto loro, il restare a casa. Dall’altro in segno di rispetto verso i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario, che sono in prima linea, sono in trincea, con turni massacranti, per salvare le nostre vite“.
Gli uomini della Protezione Civile svolgono un monitoraggio sul territorio con turni al mattino e al pomeriggio. L’amministrazione comunale è vicina anche agli anziani e alle persone che a vario titolo sono in uno stato di difficoltà e di fragilità. Continua il servizio domiciliare con la consegna dei pasti caldi, della spesa e dei farmaci; il trasporto agli ambulatori o agli ospedali per quanti devono far ricorso ai loro medici di base o al personale ospedaliero.
Questo grazie alla Protezione Civile e ai volontari dell’associazione Anteas. “Ci sono altre persone che si sono rese disponibili a dare una mano – spiega Coletti – e che si stanno tesserando con Anteas. A tutti i volontari va il mio ringraziamento”.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
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