Domenica scorsa a Codognè è stata posizionata una targa in memoria di Elpidio Vettori, 26enne scomparso mentre lavorava durante la costruzione dell’acquedotto tra Robiei e Stabiascio (Svizzera).
I Trevisani nel Mondo, assieme al Comune, hanno voluto ricordare il giovane tragicamente morto nel lavoro.
Chi era Elpidio Vettori
Elpidio nasce a Codognè, in piena Guerra, e cresce in un momento storico difficile che sfocia in un dopoguerra altrettanto incerto, intriso di povertà. Come molti abitanti di queste terre, migra per cercare opportunità di lavoro migliori.
Ed è qui che la sua storica tragicamente si interrompe, il 15 febbraio 1966, a soli 26 anni, perché a causa di questo lavoro Elpidio perde la vita mentre, impegnato come minatore nella costruzione dell’acquedotto tra Robiei e Stabiascio, percorre come tutti i giorni con i suoi colleghi una delle gallerie che viene inondata da un gas letale.
Non ha tempo nemmeno di rendersene conto che la sua vita finisce: lui e i suoi compagni, per il 90% italiani, non torneranno più. Freddati in meno di un secondo. Una morte tragica e insensata.
Eppure anche questa, come tante altre tragedie, ha contribuito ad accendere la luce sulle condizioni in cui lavoravano i nostri migranti, lavoratori che sopportavano di tutto, in termini di fatica, di incuria e assenza totale di misure di sicurezza a salvaguardia dei lavoratori.
“Questa targa commemorativa rappresenta il ricordo e la gratitudine di una comunità che non dimentica i propri figli. Uomini che hanno lavorato duramente in terre straniere.
Il monumento è posizionato in prossimità delle scuole proprio per aiutarci a preservare la memoria anche attraverso l’insegnamento ai nostri ragazzi” commenta la sindaca Jessica Masini.
(Autore: Luca Collatuzzo)
(Foto: per gentile concessione del Comune di Codognè)
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