Dolore e incredulità a Cison di Valmarino, Col San Martino, Conegliano e in tutta l’Alta Marca per la morte a 77 anni del professor Natalino Merotto. Il funerale, in forma laica, si terrà sabato 27 gennaio, Giornata della Memoria, alle ore 10.30 nel cimitero di Col San Martino.
Nuovo “bel fior” della Resistenza da non dimenticare mai, appassionato del territorio ben prima che salisse agli onori della cronaca turistico-economica e della politica “vecchio stampo”. Natalino Merotto è stato un amatissimo insegnante all’Istituto “Marco Fanno” di Conegliano (la sua didattica era nuova e coinvolgente) e aveva fondato la sezione ANPI Quartier del Piave, Vallata e Valdobbiadene con i partigiani Lino Masin (Nardo) e Loris Tormena (Herbert).
Merotto, marito della conosciutissima dottoressa Donata Gai (impegnata a istituire nel Solighese le prime strutture di medicina del territorio) e padre di Laura Merotto, ricercatrice al Politecnico di Zurigo, era allievo del Collegio vescovile “Balbi-Valier” di Pieve di Soligo, maturità magistrale a Treviso (dove negli anni ’60 aveva coltivato la sua innata passione per il cinema), laureato in Sociologia e fu consigliere comunale di opposizione (Partito comunista) a Farra di Soligo dalla metà degli anni ’70 al 1985.
Merotto era anche uno dei fondatori dell’associazione cisonese “Al Mazarol – La via dei mulini”, dinamica realtà culturale ancor oggi molto attiva in ambito letterario e non solo.
Rimane alle cronache, tra le altre, la sua strenua battaglia vinta per impedire la cementificazione della collina di San Vigilio a Col San Martino. Un altro intenso momento lo aveva visto protagonista di una missione “scolastica” nell’Albania nei primi anni ‘90: Merotto aveva organizzato una raccolta di fondi e di materiale che consegna personalmente con avventurose spedizioni via mare in compagnia di alcuni sodali.
“Natalino lascia una biblioteca sterminata, un archivio altrettanto ricco di documenti, molti dei quali audiovisivi, e un senso di abbandono tra tutti coloro che gli furono compagni nelle innumeri battaglie per l’affermazione di una società migliore” lo ricordano gli amici dell’ANPI.
Tanti i messaggi di affetto giunti alla figlia Laura, tra questi il sindaco Mattia Perencin e l’intera sua amministrazione.
Molto profondo il ricordo di Miro Graziotin, che lo ha ricordato con queste parole: “Natalino se ne è andato solitario e silenzioso come è sempre stato, nonostante il suo stare al mondo sia stato per tanti di noi (amici, compagni, concittadini) una presenza notevole e generosa. Grazie dei tuoi silenzi e ancor più grazie per aver condiviso le tue perplessità”.
Vicino alla famiglia anche lo storico pievigino Daniele Ceschin: “Tante le cose pensate e realizzate assieme all’interno dell’ANPI. In particolare una guida ai percorsi della Resistenza nel Quartier del Piave e nella Vallata e la riedizione della “Beffa delle vacche”. Un grande professionista, oltre che un vero “compagno”“.
(Foto: per concessione di Miro Graziotin).
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