“I giovani lavorino con passione”: l’avventura del cisonese Leonardo “Nello” Buffon, tra Castelbrando e Villa Soligo

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Passione, ingegno e dedizione: sono questi i tre ingredienti principali emersi dalla vicenda professionale di Leonardo Buffon di Cison di Valmarino, noto a tutti come Nello Buffon, che il prossimo febbraio compirà 85 anni, il cui nome per alcuni anni è stato accostato a Castelbrando, per poi diventare, in passato, titolare dell’hotel Villa Soligo a Farra di Soligo.

Una vita fatta di lavoro, di esperienze, ma anche di hobby particolari, come lo stesso Nello Buffon ha ricordato, senza nascondere una certa soddisfazione per tutti i tasselli della propria vicenda professionale, un’avventura lavorativa condivisa assieme alla moglie Bertilla, detta Berta, conosciuta da giovanissimo.

Lavoro affiancato da riconoscimenti importanti come il titolo di Cavaliere di San Marco, un’associazione ricostituita nel 1976 allo scopo di dare “un pubblico riconoscimento alle persone di animo che operano per il bene comune”: la storia di questa realtà affonda le proprie radici nell’epoca della Repubblica di Venezia, periodo della sua prima fondazione, quando l’ordine intendeva premiare i meriti militari.

Ma quando ha inizio l’avventura lavorativa di Nello Buffon? “Avevo 18 anni quando ho iniziato a occuparmi della raccolta del latte per una latteria di Cison di Valmarino – ha raccontato – poi, a 20 anni, ho preso in gestione un piccolo caseificio a Rolle, proseguendo con il commercio di burro e formaggi“.

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“I primi tempi sono stati difficili a causa della poca esperienza che avevo – ha confessato Buffon – ma poi mi sono dedicato sempre di più alla vendita di formaggio, sia all’ingrosso che al minuto, nei mercati. Successivamente ho acquistato un’azienda di ristorazione collettiva: all’epoca, al momento del mio arrivo, faceva circa 300 coperti al giorno, un numero che sono riuscito a far salire a 2.500 pasti giornalieri, tra scuole e case di riposo“.

Dalla storia di Nello Buffon è evidente come tutto sia scaturito dalla volontà di fare nuove esperienze, di sperimentare e di crescere professionalmente e personalmente: da qui la voglia di cimentarsi nella gestione di Castelbrando.

“Nel frattempo – ha proseguito – per hobby ho preso una parte di Castelbrando, mettendomi d’accordo con i Salesiani: all’epoca, erano grosso modo gli anni Settanta, Castelbrando diventava una sede universitaria in estate, dove arrivavano studenti internazionali, soprattutto polacchi che, successivamente, sono venuti per due anni a trovarmi anche a Villa Soligo. Nel momento in cui il castello doveva essere venduto, infatti, dovevo scegliere se comprare o cedere la parte che avevo preso dai Salesiani: in quel momento mi è stato proposto l’hotel Villa Soligo”.

Silvio Berlusconi, Marcello Mastroianni, Laura Antonelli sono soltanto alcuni dei nomi citati da Nello Buffon, il quale ha avuto l’opportunità di conoscere profili come quello di Tina Anselmi, venuta alla prima mostra del formaggio organizzata proprio a Cison di Valmarino.


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Un lavoro gratificante abbinato alla passione per lo sport, come lo sci che ancora pratica, oppure l’equitazione che l’ha portato a gareggiare in competizioni di rilievo a livello nazionale e internazionale. Senza dimenticare la passione per il collezionismo di tappeti.

“Avevo sempre 10-12 cavalli, però poi questa passione mi richiedeva troppo impegno. – ha spiegato Buffon – Un hobby ancora profondo per me è quello dello sci e del collezionismo di tappeti: quest’ultima passione, però, devo dire che mi è un po’ sfuggita di mano, dato che sono arrivato a collezionarne circa un migliaio“.

“La soddisfazione più grande per me era quella di vedere la gente soddisfatta e i clienti sono diventati anche degli amici. – ha confessato – Io penso che lavorare significhi mettere passione, spensieratezza e disinvoltura in quello che si fa, senza dimenticare il sacrificio, che viene prima di tutto: questo vorrei dire ai più giovani”.

“Ho una certa nostalgia per il commercio”, ha rivelato Nello Buffon e non è escluso, a giudicare dallo sguardo con cui ha raccontato la sua vicenda lavorativa, che alle soglie degli 85 anni non decida di iniziare una nuova avventura professionale.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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