Il “Canis lupus” comincia a destare preoccupazione, tanto più se la sua presenza è fissa da tempo nelle Prealpi trevigiane e se le sue tracce predatorie sono sempre più evidenti anche in paese, tra le case, dove, in particolare a Miane, ha abbandonato delle carcasse.
Alla luce di ciò il Comando provinciale dei Carabinieri forestali di Treviso ha adottato le prime contromisure per la sua gestione e l’eventuale cattura del lupo. Lo scorso 29 maggio ha infatti inviato una comunicazione alle amministrazioni comunali di Cison di Valmarino, Crocetta del Montello, Follina, Miane, Segusino e Valdobbiadene.
Il comando dei forestali scrive: “Nell’ambito del progetto di gestione proattiva del lupo del Veneto si mette a conoscenza circa la presenza di un branco di lupi, verosimilmente composto da 3/4 esemplari, che avrebbe formato il proprio territorio nell’area compresa tra il Monte Doc, il Monte Cesen e la zona adiacente al fiume Piave“.
“Considerata la rilevanza mediatica delle predazioni del suddetto animale, oltre all’ormai prossima apertura della stagione estiva di monticazione e alpeggio – prosegue la lettera -, si comunica quanto precede al fine di porre in essere le necessarie attività di informazione e prevenzione“.
A tal proposito la zoologa trevigiana Paola Peresin, curatrice della rubrica “Bestiario” ogni martedì su Qdpnews.it – Quotidiano del Piave, ha puntualizzato quanto segue: “I Carabinieri forestali si preparano a intervenire nel caso di lupi confidenti, animali che ancora non ci sono in Veneto. Qualora dovesse essere necessario, useranno pallottole di plastica come dissuasori“.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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