Le tradizioni di una comunità racchiudono spesso e volentieri storie e aneddoti, da cui scaturiscono dei ricordi destinati a far parte di un inestimabile patrimonio di memoria collettiva.
È il caso della comunità di Mura, frazione del Comune di Cison di Valmarino che, anche se quest’anno dovrà rinunciare ai tradizionali presepi natalizi, meta di tanti visitatori, non ha mancato di esprimere la propria creatività, tramite rappresentazioni della Sacra Famiglia di ogni foggia (vedi articolo).
E proprio a Mura abita Mirca Biz, assistente scolastica per alunni con disabilità e amante della speleologia, già nota per la creazione delle mascherine confezionate in casa con il “Gardus”, il maggiolino simbolo di quella zona, donate a quanti erano in difficoltà (vedi articolo).
Nonostante la consapevolezza di non poter riproporre un’iniziativa che avrebbe portato con sé “una marea di gente, tra case e cortili privati”, Mirca Biz ha ricordato l’atmosfera delle iniziative passate, con un pensiero particolare a Gusta Magagnin, una figura cara alla comunità.
“Mi ricordo Gusta Magagnin, che ho sempre visto anziana, preparare il suo presepe davanti alla porta di ingresso: ti chiamava orgogliosa di vederlo, anche se i pezzi che aveva provenivano da oggetti recuperati in casa – ha narrato Mirca Biz – Vicino al caminetto metteva il treppiede, con brocca, catino e asciugamano. Accendeva il fuoco, perché a mezzanotte del 24 dicembre nasceva Gesù bambino”.
“La Gusta era una donna che ha lavorato tanto, anche se aveva i piedi storti, dalle febbri alte avute da piccola – ha proseguito Mirca Biz – Sempre gobba nei campi. Fino a notte. Mi ricordo che, quando la vedevo con la sua carriola di legno, facevo finta di andare per sbaglio verso di lei e le dicevo che, se voleva, le avrei portato a casa io le suue cose, anche se in realtà dovevo andare da un’altra parte. Si vedeva che era stanca e vederla felice mi faceva bene. In paese altri facevano come come e lei semplicemente diceva ‘oh fìa, oh fìa, grazie, grazie‘”.
Un attaccamento ai ricordi e alla comunità stessa che Mirca Biz continua a dimostrare con la produzione delle sue mascherine fatte a mano: se durante il primo lockdown l’iniziativa era nata a fronte della scarsità dei dispositivi, ora l’aiuto continua specie nei confronti degli anziani. Un gesto per il quale ha ricevuto anche parole di ringraziamento da parte del governatore del Veneto Luca Zaia, che Mirca Biz ha confessato di voler un giorno incontrare.
“A Cison siamo abituati a questi doni gratuiti”, ha proseguito, ricordando anche le figure del sarto Adriano Possamai, di “Bepi Calesella” e di “molti altri, compreso don Venanzio, che molto hanno fatto per il paese e la banda”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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