Quando questa mattina nel borgo di Cison si è sparsa la notizia della scomparsa di Amelio Sasso, la commozione e la tristezza erano unanimi e palpabili. Quella di Amelio per le montagne di Cison non è stata una semplice passione, ma un autentico amore al quale ha dedicato l’intera vita.
Il Rifugio dei Loff, i sentieri dell’Asta, del Pissol, della Scaletta, della Costa del Vent e dei Malvidai erano per lui come dei figli, da tenere sempre in ordine perché tutti li potessero fruire ed ammirare.
Nato il 19 marzo del 1943 a Cison di Valmarino, Amelio Sasso è stato lo storico “postino” di intere generazioni di cisonesi, tanto che i suoi concittadini, quando inviavano cartoline o lettere a parenti ed amici, se non si ricordavano l’indirizzo scrivevano semplicemente via “Amelio lo sa”.
Nel 1970 è stato tra i fondatori del Rifugio dei Loff, il bivacco amatissimo e frequentatissimo dai trevigiani e non solo, che consente una vista unica che spazia dalle colline Patrimonio dell’Umanità fino alla Laguna di Venezia.
Finché la salute lo ha assistito, Sasso soleva salire più volte la settimana al bivacco, sempre con una forbice in tasca per tagliare spini ed arbusti che invadevano i sentieri.
Appassionato marciatore, è stato uno degli ideatori della Marcia del Ciclamino, la corsa podistica di una decina di chilometri sulle splendide salite della Valle di San Daniele, divenuta appuntamento imperdibile del giorno di ferragosto per migliaia di sportivi.
Fortunatamente, la sua passione per le montagne ha trovato non un solo erede, ma una intera associazione. Gli “Amici dei Loff” hanno raccolto da anni il testimone, mettendo nella cura del bivacco e dei sentieri la stessa passione del fondatore. Il suo impegno per il paese è stato totale e a 360 gradi.
Affiliato al Gruppo Alpini di Cison, per anni come parrocchiano accompagnava i ragazzi in lunghe escursioni sulle Dolomiti durante i campi estivi e si è occupato del tempio votivo della Madonna delle Grazie, che apriva e chiudeva con puntualità durante la settimana per permettere una visita e una preghiera a chi lo desiderava.
Il sindaco Cristina Da Soller ha commentato così la notizia: “Appreso della scomparsa di Amelio, nella mente mi sono apparse immediatamente l’immagine del suo sorriso buono e quella del bivacco che tanto amava. Non si può infatti parlare del Rifugio senza ricordare Amelio, così come non si può scindere Amelio dalla sua passione per la montagna cisonese”.
“Ciascun cisonese, io per prima, – aggiunge – ha sicuramente svariati ricordi legati a “Melio al Postin”, a testimoniare come si tratti di una persona che ha lasciato il segno nella comunità ed ha contribuito a scrivere pagine importanti della storia cisonese”.
Amelio lascia il fratello Angelo, i nipoti e pronipoti e i tanti amici che lo porteranno nel cuore. Il funerale verrà celebrato mercoledì 15 settembre alle ore 15.30 nella chiesa arcipretale dell’Assunta di Cison, mentre il Santo Rosario verrà recitato domani, martedì 14, alle ore 20 nella stessa chiesa.
(Foto: per gentile concessione di un lettore).
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