Le Truppe alpine da venerdì sera 29 marzo sono diventate “cittadine onorarie” del Comune di Cison di Valmarino. La chiave della città che sigilla questo legame speciale è stata consegnata dal sindaco Cristina Pin direttamente nelle mani del comandante delle Truppe alpine il generale di corpo d’armata Claudio Berto.
La cerimonia che si è svolta nella prestigiosa cornice del teatro “La Loggia”, ha evidenziato la forte “alpinità” di Cison, il paese che custodisce quel luogo della memoria unico, che risponde al nome di “Bosco delle Penne Mozze”.
Come evidenziato dal sindaco Pin, la cittadinanza onoraria vuole essere un ringraziamento alle Truppe alpine, da sempre in prima linea nella difesa del Paese, sia in tempo guerra che in tempo di pace come successo anche recentemente in occasione di catastrofi naturali o di missioni umanitarie. Il sindaco ha esternato l’orgoglio, l’affetto e la gratitudine dei cisonesi nel dare la cittadinanza onoraria alle Truppe alpine.
Nel ringraziare per il prestigioso riconoscimento, il generale Berto ha sottolineato come questo sia motivo di orgoglio per tutti gli alpini che quotidianamente servono il Paese, in Italia e all’estero. Il generale ha sottolineato che si tratta di un abbraccio di due comunità accomunate da valori comuni quali l’amor patrio, il rispetto delle istituzioni e il senso del dovere.
Alla cerimonia erano presenti Il prefetto di Treviso Maria Rosaria Laganà, l’onorevole Angela Colmellere, autorità civili e militari. L’ufficialità si è conclusa con il saluto del sindaco del consiglio comunale dei ragazzi Emma D’Agostin al quale è seguito un omaggio musicale della banda cittadina. La serata è proseguita nel Teatro Magno di Castelbrando, dove la Fanfara della Brigata alpina Julia diretta dal primo maresciallo Lorenzo Sebastianutto, ha regalato un concerto sublime. I trenta elementi hanno emozionato il pubblico, con l’inno di Mameli e con le canzoni tipiche del repertorio alpino, brani da pelle d’oca come “La leggenda del Piave” e “33, l’Inno degli Alpini”.
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Tutto finito? Niente affatto. Sabato mattina 30 marzo, il comando Truppe alpine, il comando dell’aviazione dell’Esercito e agli uomini della Protezione civile dell’Ana, hanno svolto una esercitazione suggestiva ai piedi di Castelbrando, con l’ausilio di un elicottero di sostegno modello AB205.
Come spiegato dal tenente colonnello Gismondo Salvatore e dal Coordinatore per il Triveneto della Protezione civile Ana Andrea Da Broi, nelle operazioni sono state impegnate anche una squadra cinofili, una squadra droni e una squadra alpinisti. Sotto gli occhi sbalorditi di 500 ragazzi dell’Istituto comprensivo di Follina e Tarzo, è stata simulata in cinque fasi la ricerca e il soccorso di un ferito disperso durante una ipotetica catastrofe naturale.
Impressionante il grado di preparazione che i militari e gli uomini della protezione civile alpina hanno saputo mettere sul campo. Per concludere nel migliore dei modi una due giorni scandita da continue emozioni, è arrivato anche il presidente dell’Ana Sebastiano Favero, per portare il suo personale saluto e per sottolineare l’importanza di una stretta collaborazione tra alpini in armi, alpini in congedo e volontari della protezione civile Ana.
E Cison? Ancora una volta ha superato l’esame. Adesso non è più “solo” uno dei “Borghi più belli d’Italia” e “Bandiera arancione del Touring club”, ma è l’unico paese che può vantare tra i suoi cittadini nientemeno che le “Truppe alpine”.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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