Ancora sul tavolo la questione del 5G: atto di intesa tra i sindaci del territorio per disciplinarne l’avvento

L’arrivo del 5G sul territorio aveva fatto molto discutere, soprattutto a causa della scarsa disponibilità di notizie e informazioni sul suo impatto, sia sulla salute che sull’ambiente.

Un’incertezza tale che aveva indotto alcuni sindaci a dire un secco “no” alla sperimentazione della nuova tecnologia direttamente sul territorio locale: un “no” che sarebbe arrivato da oltre 500 Comuni in Italia.

Mossa a cui lo scorso luglio è seguita quella da parte del Governo centrale, il quale ha di fatto depotenziato l’autorità dei sindaci in materia di insediamento di antenne e reti: i primi cittadini, quindi, non potranno fissare limiti di esposizione, a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, diversi rispetto a quelli stabiliti dallo Stato.

E proprio su questo sfondo, i sindaci del territorio hanno stipulato un atto di intesa per disciplinare l’avvento della tecnologia 5G.

A renderlo noto sono stati, ad esempio, Cristina Da Soller e Massimo Magagnin, rispettivamente sindaci di Cison di Valmarino e Revine Lago, nel corso delle ultime sedute consiliari.

Il patto prevede la collaborazione tra i primi cittadini per affrontare e gestire in maniera coordinata l’avvento del 5G, vista la possibilità di vietare il posizionamento delle antenne in prossimità dei siti considerati sensibili, ma non di estendere il divieto stesso a tutta la superficie comunale.

In sostanza, si tratta di monitorare e pianificare l’arrivo delle antenne, affinché non vengano concentrate specialmente in un’area comunale rispetto ad altre.

Un modo, quindi, “per ragionare assieme” tra primi cittadini, affinché le realtà più piccole non debbano soccombere.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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