Una chiave per il futuro: inaugurati i lavori per la nuova sede del Conservatorio “Steffani”

Una (grossa) chiave, simbolica prima pietra del cantiere, per aprire il futuro del Conservatorio di musica “Agostino Steffani” e quello di Castelfranco Veneto che, a lavori ultimati, potrà così ambire a diventare uno dei poli culturali più importanti della provincia di Treviso.

Si è svolta questa mattina, sabato, la cerimonia di “battesimo” dei lavori per la nuova sede della “Cittadella della musica” all’ex istituto Maffioli di via Riccati. Presenti il sindaco della Città del Giorgione, Stefano Marcon, il direttore del Conservatorio, Paolo Troncon, la presidente dello “Steffani”, Annalisa Bisson, il referente di Itaco Consorzio Stabile (incaricato di eseguire l’intervento), Stefano Babetto, il parroco della Pieve, don Daniele Vettor, e quello del Duomo, don Claudio Bosa, che hanno benedetto l’opera. Oltre a vari consiglieri comunali e altri esponenti politici (su tutti l’ex ministro bellunese Federico D’Incà) e all’ex direttore dello “Steffani” Stefano Canazza.

“Una giornata storica per il Conservatorio e per la nostra città – ha esordito il sindaco Marcon, visibilmente emozionato – Abbiamo ottenuto un risultato straordinario, considerato che, con i 20 milioni di euro sul piatto (l’investimento, in due tranche da 10 milioni l’una, necessario a portare a termine l’intervento, ndr.), questo cantiere è sicuramente il più importante per Castelfranco ma di sicuro anche per la provincia di Treviso”.

Una sede, quella che prenderà presto forma nell’ex scuola di via Riccati, concessa a titolo gratuito dal Comune, per 50 anni, al Conservatorio. L’intervento – la cui superficie lorda disposta su 3 livelli ammonta nel complesso a circa 3700 mq – interessa tre edifici compresi tra le vie Riccati, san Giacomo e il canale Musonello. La nuova sede è realizzata grazie alla riqualificazione della ex scuola Maffioli, della chiesa di San Giacomo e del Chiostro dei Serviti.

“Con la Cittadella della musica che sorgerà qui, l’acquisizione e gli sviluppi di Palazzo Soranzo Novello e il Museo Casa Giorgione, Castelfranco si candida a diventare uno dei poli di maggior interesse culturale della Marca – ha proseguito Marcon – Ringrazio tutti per aver creduto fin da subito nel bando e nel progetto, frutto di una condivisione importante”.

Un’opera che, per tutti i presenti, è “destinata a cambiare per sempre il volto della città”. In meglio, si intende. “Un progetto che parte da lontano e che ha dovuto fare molta strada, ma ora ci siamo – ha sottolineato il direttore del Conservatorio, Paolo Troncon – Quello di oggi è uno spartiacque per la nostra storia e per quella della città. A lavori ultimati, avremo a disposizione uno spazio che ci consentirà davvero di rispondere in modo efficace alle sfide del futuro, soprattutto a quella dell’internazionalizzazione già in atto”.

Certo, occorrerà attendere ancora qualche anno per vedere il risultato finale. “Non altri 50 però – ha scherzato l’ex direttore del Conservatorio, Stefano Canazza, a cui si deve l’avvio dell’iter per la nuova sede – Un percorso sicuramente lungo ma che ci ha finalmente portato qui. Oggi per me è una giornata di grande emozione“.

“Consegneremo un luogo di crescita ai nostri docenti e studenti, per valorizzare al meglio un’eccellenza del territorio conosciuta ormai anche a livello internazionale”, le parole della presidente Bisson. E, a proposito di tempistiche, entro fine dicembre 2025 è previsto il trasferimento degli studenti che oggi occupano gli spazi del Chiostro dei Serviti.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
(Articolo e video di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata

Total
0
Shares
Related Posts