“Quel maggio del 1965 erano solo in sette, si davano del lei e si erano trovati per una grande passione comune: andare in montagna”.
Nacque così il Coro Val Canzoi “Bepi Cocco” di Castelfranco Veneto, unito dalla voglia di portare musica, racconti e storia su vette sempre più alte. E ora, dopo 60 anni di attività, il gruppo si appresta a tagliare un ulteriore, importantissimo, traguardo.
Nel 2025, con il 60esimo anniversario dalla fondazione, il sodalizio si propone infatti di compiere un altro significativo passo nel viaggio storico-culturale del canto popolare nella Marca trevigiana. Un lungo ed armonioso cerchio, che non ha ancora intenzione di chiudersi – per molti e molti anni – percorso da una realtà culturale che è presidio di difesa di un patrimonio unico, costituito dal repertorio di canti tradizionali a sfondo popolare e da innovativi brani di ricerca di una nuova concezione di “popolare”, che senza l’impegno di volontari – come coristi – rischierebbe di venir eclissato da ben altri musicalità dilagate nei canali radio-televisivi.
Le iniziative legate a questo speciale anniversario sono state presentate questa mattina, giovedì, in Comune a Castelfranco, alla presenza del sindaco, Stefano Marcon, dell’assessore alla Cultura, Roberta Garbuio, del presidente del coro, Walter Andreatta, e di tanti volontari del sodalizio.
“Una realtà le cui radici hanno ben attecchito sul territorio, in un connubio vincente tra tradizione e capacità di rinnovarsi guardando anche al futuro“, le parole di Marcon. A cui hanno fatto eco quelle dell’assessore Garbuio: “Un traguardo importante, questo dei 60 anni, che racconta di un bel viaggio nella tradizione della musica popolare, un patrimonio da conservare. Ringrazio in particolari i coristi volontari che, con il loro apporto fondamentale, coinvolgono anche studenti e scuole lavorando in modo proficuo sul territorio”.
Il concerto del Coro SAT di Trento
Da qui, per il 60esimo anniversario, l’intenzione di coronare l’anno con una serie di eventi di spessore artistico notevole. Si parte sabato 29 marzo, alle 17, al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, con il Concerto del Coro S.A.T. di Trento, diretto da Mauro Pedrotti e Fiorella Monsorno. Presenta Mario Lanaro. Un concerto del più grande coro italiano di canto popolare per riproporre le suggestive emozioni sonore che hanno ispirato la nascita del Val Canzoi.
Il coro S.A.T. festeggerà l’anno prossimo i 100 anni di attività, e si presenta ricco di una tradizione canora consolidata ed accresciuta nel corso dei decenni che lo rende a tutti gli effetti il “coro numero uno” nel panorama del canto popolare italiano.
Mostra multimediale e presentazione pubblicazione
Dal 5 aprile (inaugurazione) al 27 aprile sarà poi aperta al pubblico, nella galleria del Teatro Accademico, si terrà poi una mostra multimediale dal titolo: “La vita di un coro – I 60 anni del Coro Val Canzoi Bepi Cocco in una Castelfranco che cambia”.
Si tratta di una esposizione che, partendo dal saggio redatto allo scopo dal sociologo Davide Girardi, traccia a grandi linee la storia della società cittadina nel corso degli ultimi 60 anni, affiancando ad essa la narrazione dei fatti che hanno caratterizzato la storia del coro nel medesimo periodo. Sarà come percorrere d’un fiato le vicende di una Castelfranco che cambia, dagli anni 60 ad oggi, cogliendo contemporaneamente il progredire delle vicende di un coro – come il Val Canzoi – che ha lasciato un segno nella grande epopea del canto popolare di quegli anni.
La scansione della mostra è decennale, e questo permetterà una più facile comprensione dello scorrere degli eventi e dei cambiamenti che hanno caratterizzato questo lungo periodo. La multimedialità della mostra troverà attuazione nella possibilità che verrà data ad ogni visitatore di usufruire di ulteriori contenuti, oltre a quelli visibili nei tradizionali supporti espositivi.
Tramite il proprio device ogni visitatore potrà ascoltare inquadrando dei Qr Code i canti del coro, in particolare quelli che a giudizio dei curatori sono risultati iconici per il periodo in cui vengono presentati. Potrà inoltre vedere e ascoltare le interviste che permetteranno al visitatore di ascoltare, dalla viva voce di 7 testimoni interessanti, la narrazione di fatti, episodi, atmosfere, emozioni…che hanno costituito l’essenza della vita associativa nel corso degli anni. Ci sarà anche modo anche di ascoltare, tra gli altri, il maestro Angelo Tieppo che, recentemente intervistato, racconta con parole toccanti la sua lunga esperienza di direttore e armonizzatore principale del coro.
Il concerto spettacolo
Venerdì 20 giugno 2025, ore 21.15, nel giardino interno ex complesso Radioindustrie Fracarro g.c. (ingresso da via Rizzetti, zona stadio), ci sarà “Crocevia. Gente di passaggio quante storie!”, una coinvolgente carrellata di storie e canti che testimoniano il passaggio di diversi popoli per le nostre terre nel corso dei secoli.
L’evento sarà animato da 11 attori e una performance di sand art. “Crocevia” sarà uno dei mezzi che verranno usati dal Coro Val Canzoi “Bepi Cocco” per cercare di tramandare la tradizione musicale e far capire il valore della ricerca per l’innovazione del canto popolare alle nuove generazioni. “Crocevia” nasce infatti dall’esigenza di cambiare, mantenendo però uno sguardo attento alle proprie radici. Ma quali radici? E’ proprio questo il senso del progetto: ripercorrere le strade delle nostre zone, raccogliendo da ogni epoca passata alcuni dei frammenti lasciati dalle popolazioni che passavano per la Marca trevigiana. Dai barbari agli spagnoli, dai francesi agli americani: ciascuno di questi popoli ha “fatto cadere”, durante il proprio transito, brandelli di musiche, usanze e culture lungo i sentieri che portano ad un unico “Crocevia”, Castelfranco Veneto.
Il progetto, ideato da alcuni membri della commissione artistica del coro, vuole promuovere valori diversi, acquisiti da ognuna delle melodie che verranno proposte, per creare un unico quadro complessivo che possa trasmettere agli ascoltatori ognuna di queste sfaccettature.
Ulteriore arricchimento allo spettacolo perverrà da una accattivante performance di Sand Art, realizzata dall’artista Giulia Mucignato, che con il suo sapiente tocco saprà dare fugace consistenza visiva alle immagini sonore che verranno evocate dal canto: uno spettacolo da non perdere!
L’anima del Coro: Il “Canzoniere”
Il coro non sarebbe giunto a questo punto della sua decennale storia, senza l’apporto tecnico ed artistico dei numerosi Direttori che, negli anni, si sono succeduti a guidare le armonie del gruppo, lasciando sempre piccoli, impercettibili dettagli che uniti hanno reso grande la nostra realtà.
Tra questi, fondamentale è stata la figura di Angelo Tieppo, incaricato di dirigere l’insieme quando non ancora docente del Conservatorio Agostino Steffani, ha poi guidato il coro per ben 26 anni, dal 1968 al 1975 e dal 1992 al 2011, caratterizzandone significativamente lo stile d’esecuzione, culturale e vocale.
In lui si rivede l’essenza stessa del Coro Val Canzoi “Bepi Cocco” fervente personalità volta all’apprendimento, alla ricerca, all’innovazione e al voler trasmettere, tramite la musica, un messaggio che possa venir colto anche da chi, quando quelle storie venivano narrate, non era ancora nato o non lo sarà quando le prossime verranno scritte.
Il coro infatti, dopo i primi anni di avvicinamento al repertorio puramente legato al ramo “popolare di montagna”, ha iniziato a sviluppare il desiderio di recuperare – tramite un’accurata ricerca nelle terre della marca trevigiana – ed interpretare tutte quelle melodie e quelle cante che si potevano udire nelle stalle, per strada, nelle osterie. Brani trasmessi solo per via orale, di generazione in generazione e che sarebbero probabilmente andati perduti con il passare degli anni e la scomparsa delle fonti.
Molti di questi brani sono stati inseriti in occasione del quarantesimo anniversario, in un canzoniere di 70 composizioni, tutte armonizzate da musicisti vicini al coro, che è divenuto da un lato il programma di lavoro del coro, dall’altro la sintesi del percorso di ricerca nell’immaginario musicale popolare e si offre, oggi, a reinvenzione della tradizione, quale patrimonio documentale.
A livello artistico, però, il gruppo, soprattutto negli ultimi anni, ha cercato di ampliare i propri orizzonti, adattando il proprio repertorio anche alle necessità musicali richieste dai progetti che ha sviluppato. Proprio per questo al canzoniere, di cui verrà effettuata una ristampa aggiornata in occasione del sessantesimo, verranno aggiunti 20 nuovi motivi, provenienti da identità storico-culturali di periodi diversi dal solo novecento rurale.
Uno sguardo al futuro: educare le nuove generazioni
Concludendo, si è detto più e più volte qual è l’obiettivo del coro per questo grande traguardo: trasmettere e appassionare le nuove generazioni con la cultura tradizionale popolare.
“Proprio per questo motivo, i fruitori primi di eventi come la mostra multimediale saranno gli studenti degli istituti del comprensorio, con cui verranno inoltre organizzati seminari, laboratori didattici e ‘prove aperte’ per favorire l’interesse e la conoscenza di tematiche e realtà altrimenti a loro probabilmente sconosciute – ha concluso il presidente del coro, Walter Andreatta – Durante questi incontri, gli studenti avranno la possibilità di avvicinarsi alla pratica del canto corale popolare, scoprendo i valori e le tradizioni che esso trasmette. I laboratori sono pensati per essere interattivi e stimolanti, con lo scopo di far vi-vere in prima persona ai ragazzi l’esperienza del canto corale e comprendere l’importanza della tradizione orale nella nostra cultura. Crediamo fermamente che queste attività possano rappresentare un’occasione unica di arricchimento culturale per gli studenti e insegnanti, favorendo l’apprendimento in modo dinamico e coinvolgente. Il nostro obiettivo è trasmettere il valore del patrimonio culturale rappresentato dal canto popolare e far comprendere come questo possa ancora oggi essere una fonte di ispirazione e identità per le nuove generazioni”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Alessandro Lanza)
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