Rai, dal 28 agosto nuovo digitale terrestre. Scettico il sindaco: “Qui canali nazionali oscurati da 10 mesi”

Era il 1982. La tivù era solo via cavo e su Rai uno andava in onda, ogni sabato sera, la terza edizione dello storico programma televisivo: “Fantastico“, condotto dall’indiscussa regina dei varietà Raffaella Carrà, dall’indimenticabile Corrado e dal più grande imitatore italiano Gigi Sabani. Nomi sconosciuti per la maggior parte dei giovani. Un appuntamento fisso per chi ha una certa età e il sabato sera restava inchiodato davanti al televisore per guardare il programma. Famosissima la sigla iniziale: “Viva La Rai”, scritta e cantata dall’amatissimo cantautore romano Renato Zero.

Il suo è un brano pungente, provocatorio e attuale. All’epoca fu censurato da alcuni vertici della Rai in alcuni passaggi come “paghiamo allora questo abbonamento per mantenerli in salute e in sentimento…”.

2003: in Italia viene lanciato ufficialmente il digitale terrestre. Il periodo di transizione parte dal 2008 in poi. Ma è nel 2021 che comincia il passaggio dei canali nazionali al digitale terrestre e la corsa all’acquisto di televisori e decoder digitali all’avanguardia. Un passaggio che ha messo in croce diversi Comuni dell’Asolano e della Pedemontana, come Castelcucco dove il sindaco Paolo Mares ha raccolto il malcontento di alcuni residenti che da mesi non hanno la possibilità di guardare i canali di Stato.

“Si tratta proprio dei canali Rai, che ogni cittadino ha il sacrosanto diritto di ricevere a maggior ragione visto che paga il canone – dice il primo cittadino -. Nelle scorse settimane ho inviato una mail direttamente alla sede di viale Mazzini a Roma e all’onorevole Ingrid Bisa, dove spiego che da oltre 10 mesi diverse famiglie sono completamente isolate senza ricezione dei canali Rai”.

E ieri, si spera, la buona notizia: “Hanno risposto che il passaggio al nuovo DVB-T2 è previsto per il 28 agosto – spiega Mares -. E’ solo una risposta tecnica per gli addetti ai lavori, ora c’è da capire se questo passaggio comporta, nuovamente, un’ulteriore spesa per i cittadini, come l’acquisto di una nuova televisione o di un decoder di ultima generazione. Mi chiedo se a Roma sanno che il problema resta sempre lo stesso: chi doveva tutelare il contribuente non lo ha fatto in modo adeguato, creando solo disagi, fregandosene – fino ad oggi – del disservizio e continuando a incassare il canone invece, di sgravare è un continuo adeguarsi con nuovi sistemi senza avere la certezza che stavolta le cose vadano per il verso giusto”.

(Autore: Vera Manolli).
(Foto: archivio Qdpnews.it)
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