Era gremita di un pubblico attento e partecipe la sala del Centro sociale di Anzano venerdì sera 8 novembre all’incontro divulgativo “Il nucleare è green?” promosso e organizzato dall’associazione Nuova Voce dei giovani di Cappella Maggiore.
Relatore della serata Luca Romano, conosciuto sui social come “Avvocato dell’Atomo”: fisico ed influencer molto seguito sui social da diversi anni, è tra i firmatari di una proposta di legge di iniziativa popolare che chiede al Parlamento la reintroduzione di questa forma di energia in Italia.
L’Avvocato dell’Atomo ha smontato con dati e grafici “le bufale che circolano sul nucleare”, criticando “la pesante campagna di cattiva informazione in Italia, fatta di immagini errate, slogan – uno per tutti, ‘Mettilo vicino a casa tua’ – e fake news, a partire dalla vicenda della centrale nucleare di Fukushima, il cui incidente nel 2011 fu causato solo dagli effetti del terremoto di magnitudo molto alto insieme allo tsunami”.
“Il nucleare, secondo i dati e le ricerche scientifiche, compresi gli studi dell’Onu, è la forma di energia che in assoluto emette meno anidride carbonica – ha spiegato -. Insieme al nucleare, rimango favorevole a una quota di rinnovabili diversificate. Oggi nulla si sta facendo per triplicare l’energia nucleare entro il 2050, azione stabilita dall’accordo della scorsa Cop (conferenza mondiale dell’Onu sul clima ndr)”.
“Nessun Paese ha centrato l’obiettivo della decarbonizzazione senza il nucleare – ha proseguito -. A mio avviso, non è sensato andare avanti solo con le rinnovabili perché non garantiscono il risultato: ad esempio, per l’energia dei condomini e delle industrie non bastano i pannelli solari sul tetto, ma servirebbero distese di questi, e ciò comporterebbe anche azioni di deforestazione”.
“Gli avversari del nucleare sostengono che questa forma di energia porti dei costi troppo elevati, e quindi sia preferibile puntare sulle rinnovabili – ha osservato Romano, dotandosi di una serie di analisi di costi e prezzi – ma dai confronti emerge invece che i Paesi che producono molta energia nucleare si trovano nella parte bassa dei prezzi dell’elettricità”.
Rispetto ai possibili rischi, l’ospite ha sottolineato a più riprese come “l’elevato grado di sicurezza e controllo, insieme alle numerose sessioni di manutenzione, garantisca il corretto funzionamento e la normale attività della centrale, senza pericoli”. Inoltre, “i costi ambientali di estrazione dell’uranio sarebbero bassi, perché la densità di energia di questo elemento è enorme rispetto alle fonti attualmente utilizzate”.
Se l’ipotesi di reintroduzione del nucleare in Italia diventasse realtà? Romano ha scartato la possibilità di “riaprire le vecchie centrali, perché concentrate nel Centro – Sud dell’Italia” e ha proposto comunque di “riutilizzare alcuni di quei siti, auspicabilmente vicino all’acqua”: “Peraltro – ha detto – questo rappresenterebbe l’occasione per fare rientrare dall’estero i nostri ‘cervelli’, che si distinguono per meriti e ricoprono cariche importanti proprio in questo ambito di ricerca”.
L’Avvocato dell’Atomo ha menzionato anche la proposta della centrale a Porto Marghera a Venezia, che nei giorni scorsi aveva animato il dibattito politico in Veneto: “Non avrei nulla in contrario, anzi sarei favorevole – ha detto – Oggi a Porto Marghera c’è uno stabilimento petrolchimico altamente inquinante e che però porta molti posti di lavoro: sostituirlo con una centrale nucleare vorrebbe dire avere più posti di lavoro, ben retribuiti, e garantire la forma di energia in assoluto più pulita e sicura”.
L’incontro con Luca Romano era inserito in una serie di iniziative di carattere divulgativo – scientifico che l’associazione Nuova Voce di Cappella Maggiore promuove con entusiasmo da tempo attraverso degli incontri informativi per la cittadinanza, in particolare dedicati ai temi ambientali.
(Autore: Beatrice Zabotti)
(Foto e video: Beatrice Zabotti)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata