Lo hanno recuperato per lo smaltimento idoneo nel corso della notte gli operatori della Savno: un sacco di nylon colmo di sacche e lunghi cateteri e cannucce era stato abbandonato la scorsa notte sul greto del ruio Maspiron a Cappella Maggiore, vicino alla stazione di servizio di Aldo Zanette: “Quando l’ho visto mi è venuto davvero ribrezzo e preoccupazione: se avesse piovuto, con una piccola piena del torrente, decine di sacche di materiale organico sarebbero finite nel Meschio con grave danno ecologico e chissà cosa altro”.
Aldo Zanette ha rinvenuto il sacco raccapricciante nel primo pomeriggio nel corso di una perlustrazione del terreno vicino al suo impianto: un sacco celeste, a bordo acqua, pieno di sacche contenenti – a prima vista – ma non si è avvicinato oltre, orina o simile materiale organico.
“Mi sono limitato a fotografare e avvisare subito la Polizia locale, che è arrivata poco dopo anche con un operatore della Savno. Hanno compilato il verbale del ritrovamento e hanno spostato il materiale per il recupero che è avvenuto durante la notte – afferma Zanette, ancora scossa dal ritrovamento piuttosto ripugnante – Erano sacche anonime, spero che la Polizia locale e la Savno che hanno prelevato alcuni campioni del rifiuto abbandonato, possano risalire ai responsabili”.
“Non è possibile nel 2019 assistere ancora a simili sconcezze, con tutte le opportunità di smaltimento che ci sono secondo le normative – aggiunge Zanette – E’ la prima volta che la gente abbandona simili rifiuti che possono essere davvero pericolosi se finiscono nell’acqua, ma anche se li trovassero dei bambini. Lungo il ruio c’è sempre qualcuno che va a passeggio”.
Ovviamente l’abbandono illegale di rifiuti speciali, come lo sono le sacche con il materiale organico, costerà davvero caro a chi lo ha praticato se le indagini dovessero arrivare alla identificazione.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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