Nel mese di giugno del 2021 una petizione di una cinquantina di cittadini, avente ad oggetto la richiesta di interdizione al transito dei mezzi pesanti nelle vie Val di Rovere e Monte Asolone, site a cavallo dei territori di Montebelluna e Caerano di San Marco, è stata portata all’attenzione dei due Comuni.
“Da tempo – spiegano alcuni cittadini – quelle strade vedono un sostenuto transito di mezzi pesanti, in particolar modo, ma non esclusivamente, nei giorni feriali. Gli autocarri effettuano il tragitto, pur assolutamente inadatto al loro passaggio, perché costituisce ‘una scorciatoia’ per recarsi da Caerano di San Marco a Montebelluna e viceversa. Ma le caratteristiche delle vie di campagna (larghezza della carreggiata ridotta, curve contornate da vegetazione, numerose persone a passeggio a piedi) rendono la situazione pericolosa”.
I cittadini in questione raccontano che l’abbattimento della segnaletica verticale è ricorrente e vorrebbero evitare che si debba attendere un grave incidente per affrontare la situazione.
La raccolta firme aveva l’obiettivo di spingere i due Comuni ad interdire il transito su via Val di Rovere e via Monte Asolone ai mezzi superiori alle 3,5 tonnellate.
I tecnici e la polizia locale dei due enti hanno fatto i necessari sopralluoghi sul posto e le valutazioni di fattibilità.
“Caerano arriva prima e il 19 ottobre 2021 emana il documento – continuano i cittadini – Montebelluna non lascia passare l’anno e il 6 dicembre 2021 fa altrettanto, ‘staccando’ l’atto che dovrebbe dare il via alla modifica della circolazione. Poi, la sorpresa: mentre il Comune di Montebelluna finisce il lavoro con l’installazione della relativa segnaletica verticale nel tratto di sua competenza, l’ordinanza di Caerano rimane lettera morta e, ad oggi, di fatto ineseguita ed inefficace: all’imbocco di via Val di Rovere nulla è cambiato: camion, autoarticolati e tir si immettono per sbucare a Contea, risparmiando forse qualche centinaio di metri rispetto al percorso consono”.
“A nulla sono serviti solleciti scritti e verbali, richieste cortesi e telefonate ripetute – riporta Alberto Tessariol, residente e uno degli estensori del documento di richiesta e della raccolta firme – È proprio il caso di dire che è tutto fermo… al palo. Non ci capacitiamo di come, fatte le verifiche sul posto, interessata la polizia locale, condiviso il tutto tra i due enti interessati, ancora Caerano non riesca a chiudere l’iter procedurale e iniziare, finalmente, la dissuasione dell’abitudine degli autisti di transitare dove mettono a rischio l’incolumità di persone e cose”.
“Stiamo valutando cosa fare – spiega il sindaco di Caerano di San Marco, Gianni Precoma – Quando ritornerà dalle ferie il responsabile dell’Ufficio tecnico riprenderemo in mano la questione. Sinceramente io non ho visto un gran traffico di tir e poi va detto che in quella zona ci sono parecchie attività produttive e agricole che potrebbero essere penalizzate. Ho parlato con diversi cittadini di Caerano e non ravvisano un grosso passaggio di camion”.
“Se faccio un’ordinanza poi devo autorizzare di volta in volta il passaggio dei veicoli dei residenti e chiedere ai miei uffici di concedere le diverse autorizzazioni – conclude – Ripeto, stiamo valutando ma ci sono tanti aspetti da considerare, non ultimo il problema del carico e scarico di altri mezzi che si recano nelle aziende che si trovano in quella zona”.
(Foto: per concessione di un cittadino).
#Qdpnews.it