Torna a Longarone la Mostra Internazionale del Gelato: verranno presentate le tappe venete del Giro d’Italia 2023 e il gusto “rosa”

Tradizione, gusto, Made in Italy. Il gelato è sicuramente uno dei prodotti più apprezzati della gastronomia del Bel Paese. Ma è anche qualcosa di più. Un comparto che produce circa 2 miliardi di euro l’anno e muove oltre 70 mila posti di lavoro. Lo dice l’ultima indagine della Cgia di Mestre, realizzata appositamente per la Mig 2022 (Mostra internazionale del gelato), che dal 27 al 30 novembre farà incontrare a Longarone Fiere gli attori e gli stakeholder della galassia del gelato artigianale.

«Una fotografia importante e aggiornata del mondo del gelato in generale e artigianale in particolare. Dati che dimostrano ancora una volta quanto questo settore, nato grazie all’intuizione degli storici gelatieri zoldani e cadorini, possa essere trainante e identificativo di un territorio – commenta il presidente della Provincia di Belluno e sindaco di Longarone, Roberto Padrin -. Longarone con la Mig si conferma capitale del gelato artigianale e di uno dei simboli del Made in Italy”.

Anche il nuovo presidente di Longarone Fiere Dolomiti, Michele Dal Farra, sottolinea che «la MIG rappresenta per la Fiera e per il territorio un motore economico e un biglietto da visita internazionale importantissimo. Da sempre un’opportunità di crescita e innovazione per tutte le imprese che vi partecipano grazie agli scambi e alle sinergie tra espositori e gelatieri».

Lo studio della Cgia di Mestre prende le mosse da un’analisi complessiva del comparto del gelato, all’interno del quale l’artigianato occupa oltre i tre quarti delle sedi d’impresa e la metà degli addetti, e rappresenta la componente più tradizionale e apprezzata (anche se non è facilmente individuabile da dati e numeri, in quanto i Codici Ateco sono differenti e non attribuiti in maniera esclusiva al gelato artigianale).

L’intero comparto del gelato, individuato dai codici Ateco insieme alle pasticcerie, conta al 30 settembre 2022 18.885 sedi di impresa attive per un totale di 25.528 localizzazioni e 76.778 addetti. Si tratta di un comparto in crescita costante dal 2014 in avanti, con un aumento delle localizzazioni che ha conosciuto una sosta solo nel 2020, anno del Covid. Tuttavia, i numeri sono stati prontamente recuperati nel biennio 2021-2022. 

Il mondo artigiano (inserito per la gran parte nei Codici Ateco 56.10.3 “Gelaterie e pasticcerie” e 56.10.41 “Gelaterie e pasticcerie ambulanti”) viene stimato nel report Cgia in 15.719 imprese, per un totale di oltre 21 mila punti vendita, circa 62 mila addetti interessati e 30 mila unità di lavoro sostenute dai ricavi del gelato artigianale.

Un mondo che si muove e lavora dietro a coni e coppette. E in grado di muovere circa 2 miliardi di euro l’anno. Secondo le stime della Cgia, il fatturato del comparto del gelato si aggira sui 2,1 miliardi, di cui poco meno della metà ascrivibili al solo settore artigianale. Il consumo di gelato da parte dei residenti è di circa 1,7 miliardi di euro – secondo l’Istat ogni famiglia in Italia nel 2021 ha speso quasi 70 euro in gelato – ma va aggiunto anche l’apporto dei turisti.

«Il comparto della gelateria è un settore che tutto sommato dimostra una certa tenuta» commenta il segretario della Cgia di Mestre, Renato Mason. «Pur tra mille difficoltà, ordinarie – il peso della burocrazie e il livello della pressione fiscale – e straordinarie – il lockdown, la crisi energetica, l’aumento dei tassi di interesse – continua ad assicurare occupazione e a produrre ricchezza».

A livello territoriale, i laboratori di produzione artigianale del gelato sono concentrati soprattutto in Lombardia (2.120 sedi di impresa), Sicilia (1.610), Campania (1.564), Lazio (1.453), Veneto (1.305) ed Emilia Romagna (1.235). La densità delle sedi attive mette in cima alla classifica le province siciliane, le località marittime di Calabria, Toscana e Liguria, ma anche le province venete, in particolare Venezia (37 sedi ogni 100 mila abitanti) e Belluno (38 sedi ogni 100 mila abitanti). Non per niente la provincia dolomitica è riconosciuta come patria del gelato artigianale, luogo d’origine di grandi maestri gelatieri che da 63 anni propone la Mig – Mostra internazionale del gelato.

Anche il Giro d’Italia pedalerà con la Mig: lunedì 28 novembre alle 15.30 la Mostra Internazionale del Gelato Artigianale ospiterà un evento rosa. Protagonista la Maglia Rosa ufficiale della corsa 2023, preparata dalla Manifattura Valcismon di Fonzaso (Gruppo Castelli). E ci saranno anche i campioni delle due ruote.

Lo stand della Regione Veneto ospiterà la presentazione delle tappe che tra pochi mesi infiammeranno il Giro: la Pergine Valsugana – Caorle (24 maggio), la Oderzo – Val di Zoldo (25 maggio) e la Longarone – Tre Cime di Lavaredo (26 maggio). Tre frazioni che caratterizzeranno la corsa in Veneto e ben due nel Bellunese, con i tapponi dolomitici del 25 e 26 maggio destinati a scrivere altre pagine epiche del ciclismo.

Ad analizzare la corsa, insieme ai sindaci delle città di tappa, saranno proprio gli esperti. Due ciclisti in attività, che prenderanno parte al Giro 2023 come Filippo Zana (campione italiano su strada 2022) e Andrea Vendrame (che vanta ormai diverse partecipazioni nelle grandi corse a tappe). Ma a raccontare le tappe saranno presenti anche Paolo Slongo (già allenatore di Vincenzo Nibali e direttore sportivo del team Trek Segafredo), il “delfino di BibioneFranco Pellizzotti (grande scalatore, oggi direttore sportivo del team Bahrain), e Paolo Artuso (allenatore della squadra Bora). Potrebbe esserci anche la sorpresa Pippo Pozzato, ex ciclista amatissimo dagli appassionati.

Di sicuro ci sarà il “Gelato rosa”, dedicato alla corsa e con un occhio di riguardo per gli atleti. Un gusto di alto valore proteico e golosissimo, con una base di ricotta, succo e polpa di fragola e un tocco di ribes rosso, provenienti rigorosamente dalla montagna bellunese. Una nuova ricetta pensata dai maestri gelatieri della Mig per l’occasione.

«Il Giro 2023 molto probabilmente verrà deciso nelle due tappe bellunesi, uno spettacolo di sport, di montagna e di passione. La novità di presentare la corsa alla Mig è un modo per avvicinarci alle grandi giornate che vivremo a maggio – commenta Padrin. – La tappa che partirà da Longarone, nell’anniversario dei 60 anni dalla tragedia del Vajont, e arriverà fino alle Tre Cime di Lavaredo segnerà davvero una delle pagine del ciclismo internazionale. Intanto cominciamo a gustare il Giro con il gelato rosa».

«Il Giro 2023 sarà un’altra grande occasione per far vedere al mondo intero la bellezza delle nostre Dolomiti bellunesi» aggiunge il sindaco di Val di Zoldo Camillo De Pellegrin.

(Foto: Longarone Fiere).
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