Gli interventi portati a termine, per il CNSAS Veneto nel corso del 2023, sono stati 1095, con 1219 persone soccorse in situazioni che, considerando i dati raccolti dalle varie delegazioni, in molti casi sarebbero state “evitabili”.
La formazione preventiva torna quindi a essere al centro delle raccomandazioni del presidente regionale Rodolfo Selenati, che ha aperto con questa premessa la conferenza stampa di questo pomeriggio, giovedì 7 marzo. L’incontro si è tenuto nella nuova sede operativa accanto all’aeroporto di Belluno, che verrà inaugurata più avanti in occasione del 70esimo anniversario dalla fondazione del Corpo Nazionale.
Il dato più rilevante, secondo la sintesi del Soccorso alpino, è che di queste 1219 persone, ben 532 hanno chiamato i soccorsi da illese e che poche (appena il 7,3%) sono assicurate: escluse le cause da caduta, che continuano a essere le più frequenti, gli escursionisti in montagna si trovano spesso in stato di disorientamento, affaticamento, incapacità fisica, sorpresi dal maltempo oppure semplicemente in ritardo. “Anche i casi di malore e svenimento sono spesso riconducibili a una mancata pianificazione dell’escursione – ha detto Alex Barattin, delegato del Soccorso Alpino Belluno -. E i bollettini del meteo sono sempre più accurati”.
Non è una sorpresa, per gli uomini del Soccorso alpino, constatare ancora una volta che la maggior parte degli interventi non viene eseguita in contesti di sport estremi, come lo sci d’alpinismo e l’arrampicata, ma in situazioni di semplice escursionismo. È stato registrato anche un aumento dei soccorsi di persone in mountain bike elettrica. “Non tutti i sentieri sono percorribili dalle e-bike e bisogna far comprendere agli utenti che scendere lungo un sentiero di montagna con una bicicletta così pesante non è un gioco” è stato detto alla conferenza.
I decessi, quest’anno, sono stati 59, il 16% in meno rispetto al 2022: Barattin ha ricordato come questo numero derivi purtroppo anche dai gesti estremi. I soccorsi a utenti di nazionalità straniera, il 26,70%, sono sempre di più e questo è un sintomo anche di come stiano cambiando i flussi turistici in Veneto.
Il 2023 ha registrato un’intensa attività sia a terra che in volo, con 1601 eventi e quasi 12 mila presenze, con una formazione intensa che prevede 15 ore di formazione per ogni evento reale di soccorso: gli elicotteri del Suem 118 (soprattutto), della Protezione Civile, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e di Aiut Alpin Dolomites hanno completato 445 missioni. Anche l’elicottero sperimentale è decollato spesso da Belluno, con 57 missioni CNSAS e 94 HEMS.
“L’educazione in montagna è una materia che dovrebbe rientrare nell’insegnamento scolastico di base” ha aggiunto Barattin. Sono intervenuti anche il dottor Gianni Marigo per l’Arpav, la dottoressa Maria Caterina De Marco, direttrice sanitario dell’Ulss 1, Cristina Barbarino per l’Ulss 1, il capitano Luca Morandi della Guardia di Finanza di Cortina d’Ampezzo, l’assessore alla Protezione Civile del Comune di Belluno Lorenza De Kunovich e il presidente regionale del CAI Renato Frigo.
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