È stato pubblicato dalla Postulazione per la causa di canonizzazione di Giovanni Paolo I il testo di una nuova preghiera per implorare l’intercessione del Beato Albino Luciani, bellunese di nascita, vescovo di Vittorio Veneto tra il 1959 e il 1970 e poi patriarca di Venezia fino al 1978, beatificato il 4 settembre 2022 in piazza San Pietro da Papa Francesco.
La novità è stata resa nota nel giorno della memoria liturgica del 26 agosto scorso – nel 46esimo anniversario dall’elezione di Luciani al soglio di Pietro – dalla postulatrice della causa di canonizzazione Stefania Falasca, vice presidente della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I.
Falasca, che ha conseguito il dottorato di ricerca proprio sugli scritti di Luciani, è autrice di numerose pubblicazioni che hanno messo in luce il notevole peso intellettuale e l’attualità del messaggio del pontefice originario di Canale d’Agordo. L’ultima in ordine di tempo – dopo il volume del suo magistero petrino, completo degli interventi scritti e pronunciati con l’apparato delle note e le trascrizioni dell’agenda autografa e del block-notes personali del pontificato che ne costituiscono la genesi – è l‘edizione critica di Illustrissimi, solennemente presentata a Palazzo Ducale a Venezia nel maggio scorso.
“Dopo un Conclave rapidissimo, durato soltanto ventisei ore, con un consenso quasi plebiscitario, il 26 agosto 1978, Albino Luciani era salito al soglio di Pietro – ricorda la postulatrice Falasca presentando la preghiera -. O meglio vi era disceso, come Servus servorum Dei, abbassandosi al vertice dell’autorità che è quella del servizio voluto da Cristo, se nell’agenda personale del pontificato siglava in calce, con queste parole, l’essere ministri nella Chiesa: «Servi, non padroni della Verità»”.
Le parole che compongono la nuova preghiera ripercorrono esattamente le virtù e gli insegnamenti di Luciani e sono volte a trasmettere il suo carisma di semplicità, umiltà e umanità. Un invito a invocarlo e a sentirlo vicino: “Questa preghiera mi è venuta d’ispirazione quasi di getto una sera di questa estate – dice Falasca -. Prossimamente saranno diffusi anche i santini con reliquia ex indumentis (dai vestiti ndr), al momento in via di confezione in un monastero di carmelitane scalze”.
La memoria del Beato a Canale d’Agordo
Canale d’Agordo, comunità dove Luciani nacque nel 1917, ha celebrato la memoria liturgica del beato con la messa solenne nella piazza a lui intitolata, ricordando l’immensa gioia di tutta la valle per l’elezione di Giovanni Paolo I in quel 26 agosto 1978. Il rito religioso è stato presieduto dal vescovo di Belluno – Feltre, monsignor Renato Marangoni, insieme al vescovo emerito Giuseppe Andrich e a numerosi sacerdoti, alcuni dei quali arrivati anche dalla diocesi vittoriese.
“Mi sembra – ha detto Marangoni nell’omelia – che sia la santità riconosciuta dalla Chiesa in Giovanni Paolo I a sollecitarci e a iniziarci a “imparare l’amore” che nella sua sorgente divina è “intramontabile”, “edificato per sempre”. Noi non siamo devoti di altro, devoti di miracoli, devoti di successo individuale, devoti di contare le nostre forze o ricchezze per valere sugli altri, devoti di avere un “nostro” Dio. Siamo qui umilmente devoti di “imparare l’amore”. Ecco l’umile santità riversata su noi dal beato Giovanni Paolo I”.
“Sembra che don Albino anche per la nostra Chiesa di Belluno-Feltre si faccia premuroso suggerendole di “imparare l’amore” – ha concluso il vescovo – mentre si riscopre “amata di intramontabile amore” da parte di Dio. È il sogno di Chiesa che ha perseguito il beato Giovanni Paolo I e che – immaginiamo – intenda consegnare a noi”.
(Autore: Beatrice Zabotti)
(Foto: archivio Qdpnews.it e santino con testo ufficiale della preghiera diffuso dalla Postulazione della causa di canonizzazione).
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