Tragedia in Marmolada, morti due alpinisti asolani

Dramma in alta quota: sono stati recuperati dall’elicottero “Falco 2” dell’Ulss 1 Dolomiti i corpi senza vita di due alpinisti che sarebbero residenti ad Asolo, Filippo Zanin e Federico Favilli, precipitati già ieri martedì dalla parete sud della Marmolada, dove stavano scalando la Via Don Chisciotte.

Ieri sera verso le 23.20 il Soccorso alpino della Val Pettorina è stato attivato dalla Centrale del Suem, allartata dalla moglie di uno dei due, a cui aveva mandato un messaggio senza ricevere risposta attorno alle 14. Ritrovate le auto, una parcheggiata a Malga Ciapela, da dove erano saliti al Rifugio Falier, e una in Fedaia, dove sarebbero arrivati scendendo dal ghiacciaio una volta completata la via, i soccorritori sono saliti fino a Malga Ombretta a sud e lungo il ghiaccio sul versante nord per vedere se i due scalatori fossero in ritardo.

Non trovandoli, alle 5.30 questa mattina una squadra è salita al Rifugio Falier per osservare la parete con il binocolo, senza vederli. Da Belluno è quindi decollato Falco 2 che si è diretto subito sui ghiaioni alla base della parete, rinvenendo purtroppo i corpi esanimi.

Constatato il decesso, le salme sono state recuperate e trasportate alla cella mortuaria di Rocca Pietore. Dalle prime informazioni, i due alpinisti, partiti ieri alle 4.30 dal Rifugio Falier per attaccare la via, potrebbero essere precipitati già sui primi tiri.

Due escursionisti recuperati sul Paterno

Ieri sera verso le 21 il Soccorso alpino di Auronzo è stato attivato dalla Centrale del 118 su richiesta di due escursionisti inglesi bloccati sulla Forcella del Camoscio. I due ragazzi, di 25 e 21 anni, erano scesi dalla cima del Paterno, stanchi ed affaticati.

Ormai buio e senza pile per illuminarsi il cammino, erano stati costretti a fermarsi. Una squadra ha raggiunto in jeep il Rifugio Lavaredo per poi proseguire a piedi superando le gallerie e la Ferrata.

Una volta dai due, che erano dotati di imbrago, i soccorritori li hanno assicurati in corda corta per superare il tratto più esposto. Ritornati al fuoristrada, li hanno accompagnati alla loro auto al parcheggio del Rifugio Auronzo. 

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(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: CNSAS)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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