La casa di produzione Hive Division a Pagnano d’Asolo: da Metal Gear Solid al futuro del grande schermo

Un futuro per l’industria cinematografica veneta esiste e si trova al secondo piano di un palazzo storico a Pagnano d’Asolo. Questa è la storia di Hive Division, una squadra di quattro giovani professionisti che è stata capace di conquistarsi negli ultimi anni il rispetto del complicato mondo del grande schermo, partendo da produzioni “zero budget” e arrivando a lavorare per clienti del livello di Amazon.

I protagonisti di quest’avventura sono quattro: l’amministratore delegato Giacomo Talamini, Valentina Paggiarin, che si occupa dello sviluppo dei progetti originali (quindi quelli non commissionati), Mattia Gri, direttore della fotografia ed Erik Caretta, che dirige uno degli aspetti caratterizzanti di questa realtà, i cosiddetti “visual effects”: ossia colui che, potremmo dire, gestisce la simbiosi tra tutto quello che viene girato con una camera e quello che invece viene ricreato in post produzione. Questa qualifica da supervisore è molto rara in Italia e probabilmente unica in Veneto.

Prima di conoscersi, Giacomo lavorava da Blockbuster, scriveva qualche articolo sui videogiochi, Valentina, che è di Roma, si laureava e poi specializzava in “linguaggi videoludici”, Mattia faceva l’operatore video per alcune emittenti televisive in Veneto, vivendo in prima persona la trasformazione delle camera dall’analogico al digitale, mentre Erik studiava da ingegnere civile: “Credo di aver iniziato a fare questo lavoro per via di Star Wars” afferma il professionista per prima cosa, durante l’intervista.

Gli effetti speciali sono il piatto della casa di Hive Division, che agli albori è partito da un progetto di carattere fantascientifico: un lungometraggio ispirato a uno dei nomi che ha fatto la storia dei videogiochi, la leggendaria saga di Metal Gear.

Il progetto “Philantropy”, con un budget praticamente pari a zero, è stato prodotto quasi esclusivamente per la gloria: il risultato è stato l’apprezzamento dell’autore Hideo Kojima stesso, che ha proiettato il cortometraggio davanti all’intera Kojima Productions, la casa di produzione del videogioco.

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Una volta formata l’azienda, unendo capacità di produzione, Vfx e le altre fasi di sviluppo, diventando capace quindi di fornire un prodotto finito, Hive Division ha lavorato soprattutto nella produzione pubblicitaria, legandosi quindi alle agenzie creative delle grandi città italiane.

Ho preso tantissimi treni” racconta Giacomo Talamini, “per raggiungere i clienti, ma sono sempre stato felice di tornarmene qui ad Asolo”. Dal 2018 Hive Division inizia ad occuparsi di produzione cinematografica, realizzando “Tonno Spiaggiato” con Frank Matano su incarico della nota casa di produzione Wildside, e portando contemporaneamente avanti la propria crescita nel ramo degli effetti visivi con progetti quali “Addio Fottuti Musi Verdi (realizzato insieme a Chromatica e Wonderlab e candidato al David di Donatello per i Vfx), “Ride”, “Finché c’è prosecco c’è speranza” e “Modalità aereo”.

Da sottolineare tra i primi progetti, la produzione dello spot istituzionale della Provincia di Treviso, attualmente ancora in uso all’ente in varie declinazioni.

Per Hive Division, il rapporto con il cinema è nato con la volontà di cambiare le regole, rivoluzionare il codice, sanare le diverse “carenze” della produzione nazionale, che – secondo il gruppo – non riescono a vedere il cinema di genere (quindi fantastico e di fantascienza) come un’opportunità da inseguire.

Nel tempo, quindi, Hive Division programma di lanciarsi nella creazione di proprie proprietà intellettuali, declinabili cortometraggi, lungometraggi e persino serie tv.

“La cultura del fallimento è una cosa preziosa – commenta Talamini – Abbiamo percorso vie che si sono rivelate fallimenti. Però dai fallimenti arrivano cose belle: fare un bel progetto e firmarlo è qualcosa che ci colloca sulla mappa dell’industry.”

Un bel vanto per il borgo di Asolo, che può contare sulla presenza di una casa di produzione unica nel suo genere in Veneto. Nonostante il livello di competenza, i quattro soci non si credono per nulla arrivati e intendono anzi occupare ancora più spazio nell’universo cinematografico: “Considerando alcune produzioni coraggiose, crediamo ci siano i semi per un miglioramento, anche in vista delle influenze di Netflix e Amazon – conclude Talamini – Nel Nord Est, tradizionalmente, in pochissimi credono che il cinema possa diventare un lavoro, ma noi confidiamo di essere un piccolo attore di questa grande rinascita”.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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