La camera ardente nel comune di Rocca Pietore: all’interno i corpi di Filippo Zanin e Francesco Favilli, i due alpinisti deceduti martedì mattina dalla parete sud della Marmolada, dove stavano scalando la via Don Chisciotte. A dare l’allarme sarebbe stata la moglie di uno dei due che, non vedendo tornare a casa il marito, ha chiamato il numero unico d’emergenza.
Filippo e Francesco, amanti della montagna e alpinisti esperti, erano entrambi dipendenti dell’azienda Scarpa di Asolo. Filippo, 36 anni, era nato ad Asolo ma, dopo aver vissuto a Fonte, si era trasferito da qualche anno a San Zenone degli Ezzelini.
“Filippo era una persona solare, davvero ogni volta che lo incontravi con lui ti strappava sempre un sorriso. Da piccoli appunto giocavamo insieme perché i nostri genitori e loro sono amici di famiglia, nonché lui è anche il compagno di classe di mia sorella; quindi, ho davvero dei bellissimi ricordi di lui – lo ricorda Matthew Sommadossi, sindaco di Fonte – Un abbraccio davvero forte in questo momento difficile. L’amministrazione e tutti i fontesi davvero vi abbracciano e sono con voi”.
Francesco, 44 anni, era invece residente a Maser da qualche anno e anche lui lavorava come dirigente alla Scarpa di Asolo dove aveva conosciuto Filippo. I due, anche grazie alla loro passione per la montagna, avevano legato diventando ottimi amici.
“E’ un grande dispiacere ed un grave lutto per la comunità – ha commentato la sindaca di Maser, Claudia Benedos – viveva qui solo dal giugno del 2022, era una persona giovane e dinamica”.
“Non è la prima volta che dolorosamente la Montagna rapisce due vite tra gli appassionati che la affrontano sportivamente, ma ogni volta si resta sgomenti per come un luogo di passione, di sfida e di crescita interiore possa anche rivelarsi teatro di lutti – afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia -. In questo momento di grande dolore esprimo la mia vicinanza ai familiari e agli amici di Francesco Favilli e Filippo Zanin, i due alpinisti asolani che hanno trovato la morte sulla Marmolada. Esprimo anche un ringraziamento per tutto il personale del Soccorso Alpino intervenuto nelle ricerche dei due sportivi e nel recupero delle salme”.
(Autore: Simone Masetto)
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