La pizza Picasso è una specie di leggenda ad Asolo, un piatto che chi abita in centro ha sicuramente provato e che per alcuni è diventata un’abitudine.
La ricetta nasce dalla fantasia di Saverio, il titolare della pizzeria Cornaro, sfidato da un cliente particolare: uno studente straniero con la passione per le pizze fuori dall’ordinario e per l’arte.
Tra gli abitanti del borgo è diventata un’icona, ricercata e apprezzata tanto dai residenti quanto dagli ospiti internazionali delle grandi aziende lungo la Schiavonesca, attirati dall’insolita forma e composizione.
La Picasso ha ottenuto recentemente un prestigioso premio: “Abbiamo partecipato un po’ per gioco a un contest nazionale organizzato dalla Associazione Pizzaioli Italiani, con un premio a sorpresa per coloro che avessero raggiunto il numero maggiore di like – racconta Riccardo Gemmato, figlio dell’ideatore, Saverio – siamo arrivati primi e abbiamo scoperto che i premi erano di tutto rispetto: mio padre è stato ammesso a un corso per diventare maestro pizzaiolo, mentre la nostra attività ha accesso ai campionati italiani della pizza”.
La Picasso nasce da un’idea semplice ma originale: Saverio, mentre allarga il panetto lievitato 12 ore spiega che la base viene condita solo con olio e formaggio grana; senza pomodoro.
Dopo averla ripiegata creando un classico “arrotolato”, viene messa nel forno rigorosamente a legna e cotta solo per qualche minuto, giusto il tempo di formare un’invitante crosticina.
A questo punto viene rimessa sul piano di lavoro, tagliata in 6 pezzi, che richiamano le tavolozze di colore, e farcita con ingredienti di stagione: pomodorini, radicchio, mozzarella, rucola, salamino, cipolla, zucchine fritte e per finire una generosa spolverata di grana.
Dopo essere stata in forno un altro poco, la Picasso è pronta a sfoggiare tutti i suoi profumi e colori: gli ingredienti vengono esaltati dalla cottura delicata che li intacca solo in superficie: una foglia di basilico completa il quadro e spalanca le porte all’acquolina. Al cliente della pizzeria Cornaro si presenta una pizza colorata, con la particolarità dei “due piatti”: infatti la seconda cottura prevede che la pizza venga messa in forno direttamente con il piatto, che in questo modo conserva il calore molto più a lungo e permette di gustare la Picasso tra una chiacchiera e l’altra, senza fretta.
Ad Asolo vi sono eleganti bistrot con vista su panorami mozzafiato, vecchie osterie dove assaporare tipicità uniche delle nostre colline e persino cucine con influenze orientali, ma per chi vi vive tutto l’anno è fondamentale avere a due passi anche una pizzeria dai principi semplici ma costanti.
La pizzeria Cornaro, che ha compiuto trent’anni d’attività soltanto l’anno scorso, ha, a detta di molti abitanti del centro e non solo, una caratteristica fidelizzante: quella di creare pizze su misura per quelli che sono i clienti più fedeli.
Anche se questo avviene in altre pizzerie, naturalmente, sfogliando il menù troviamo voci come: pizza del Sindaco, pizza del Farmacista, eccetera eccetera, create sulla base dei clienti. Un atteggiamento di questo tipo li avrebbe così aiutati a trasformare il proprio servizio in un’abitudine settimanale ovvia e costante: “C’è gente che prende sempre la stessa pizza da dieci anni, ogni settimana”.
Nel proprio futuro, la famiglia Gemmato, che assieme forma lo staff della pizzeria, punterà sempre più sulla personalizzazione e sulla creazione di pizze ispirate alle abitudini dei propri clienti: intanto, c’è da aspettarsi il tifo di tutti gli asolani, i quali potrebbero vedere incoronata la Picasso in qualche campionato nazionale.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
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