Un nuovo “abito da sera” per la Rocca d’Asolo: tinte calde e naturali per azzerare l’inquinamento luminoso

Brilla di una nuova luce la Rocca di Asolo, una tinta più calda e adatta a fare risplendere le forme del colossale monumento anche nelle notti più buie, risaltandone merletti e feritoie.

In armonia con le temperature delle lampadine a led del centro storico, il nuovo impianto di illuminazione mira a salvaguardare il cono visuale dell’osservatorio astronomico di Casa don Paolo Chiavacci a Crespano, azzerando l’inquinamento luminoso che prima poteva compromettere in parte l’osservazione del corpo celeste.

“Questo intervento va a inserirsi in una visione più ampia di valorizzazione storica, culturale e paesaggistica del museo a cielo aperto che è Asolo – afferma il sindaco Mauro Migliorini – L’illuminazione esterna va a rendere ancora più bello e splendente questo importante monumento, che non appartiene soltanto alla città ma anche a tutto il territorio che lo circonda. Abbiamo prestato attenzione nei confronti delle tonalità dell’illuminazione, che non disturbano i colori naturali del paesaggio“.

Il progetto, infatti, rispetta i criteri della Legge Regione Veneto 17/09 in ordine all’inquinamento luminoso e il Piano comunale per il contenimento dell’inquinamento luminoso, adottato dal Comune di Asolo.

Il primo cittadino ricorda anche che prossimamente partirà il secondo stralcio dell’intervento finanziato dal Ministero della Cultura, che investirà altri 200 mila euro nel sito, con la creazione di una biglietteria e info point, oltre al tracciamento di alcuni percorsi tematici all’interno della Rocca che può essere definita, per la sua storia e per le condizioni di mantenimento, un parco archeologico.

In attesa del completamento dell’opera, visitatori e residenti ad Asolo e dintorni possono affacciarsi alla finestra per verificare da quale angolazione la Rocca si mostri nel suo migliore profilo.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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