Conegliano, il writing e la street art incensurati, parola di Webster: “Tutti i miei disegni lasciano un messaggio di fondo”

Il writing come passione e stile di vita: forse in questa frase si può racchiudere la figura di Webster, celebre artista coneglianese che negli anni ha ispirato tanti giovani dell’Alta Marca a prendere in mano la bomboletta e a “tuffarsi” nel mondo della street art.

A 47 anni Webster non ha ancora perso la voglia di dipingere, anzi l’ha raddoppiata. Sono tanti infatti i progetti realizzati negli anni, sia a livello nazionale che internazionale, e ancora oggi molte sue opere si distinguono per la grande varietà di tecniche utilizzate e di messaggi di fondo espressi.

Laureato all’Accademia delle belle arti di Venezia, aveva fatto parte di quella che fu la “Crew” de La Cremeria Art Group, celebre per i graffiti realizzati per rendere più colorato il parcheggio di via Pittoni.

“I writer sono stati gli unici ad avere fatto qualcosa di concreto per migliorare quell’area – ricorda Webster, che ha accettato di farsi (video)intervistare solo con il volto travisato da una maschera -, con la loro forma d’arte”.

Ai più il suo nome potrebbe essere finito nelle orecchie per il dipinto della Madonna con in braccio una bomba atomica che, alcuni anni fa, destò scalpore tra i coneglianesi, tanto che si rese poi necessaria la rimozione, dipingendoci sopra un’opera “alternativa”.

Ma sarebbe riduttivo parlare di Webster limitandosi a un disegno. Lo street artist da sempre ha tra i suoi “leit motiv” quello di rendere le città posti migliori perché più colorati, sperando di essere fonte di ispirazione anche per aspiranti artisti senza però sfociare nell’illegalità.

I suoi disegni non sono mai banali. Dà molta attenzione alla cura dei dettagli sia a livello estetico che di messaggio: ad esempio, nello spazio accanto al sottopasso di via Matteotti tra le sue opere è possibile trovare una sorta di pubblicità ironica di un prodotto inesistente per rimuovere i graffiti.

“Un messaggio rivolto alle multinazionali – afferma il coneglianese – che utilizzano prodotti derivati dal petrolio, ed è stato messo in relazione ai solventi a base chimica che di solito vengono utilizzati per cancellare i graffiti”.

Il movimento della street art non è affatto morto, anzi, come precisa lo stesso Webster, a livello globale sta prendendo sempre più piede, spaziando in stili diversi e alternativi. Di certo la voglia di dipingere e di stupire per il 47enne coneglianese non mancherà.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati