“Nutrio Soligo” sarà il nome della simpatica mascotte che l’amministrazione comunale di Pieve di Soligo ha immaginato per sensibilizzare la cittadinanza, soprattutto i bambini e i ragazzi, al rispetto di tutte le creature che vivono nei pressi del fiume.
L’idea del nome deriva dalle parole “nutrire” e “Soligo”, per far capire alla popolazione che ognuno può dare il suo contributo per preservare questa importante risorsa ambientale per la comunità pievigina e non solo.
Proprio ieri, nel principale gruppo Facebook della città, alcune persone si sono confrontate sul tema della presenza delle nutrie nel fiume Soligo.
“Le nutrie mangiano erbe e radici – scrive una signora – Sono vegetariane e non sono pericolose per la fauna locale. Ci sono tante cose peggiori, tipo la gente che lascia immondizia dappertutto o chi abbandona o maltratta gli animali”.
“Qualsiasi elemento che non sia autoctono, sia di flora che di fauna, in un periodo più o meno lungo sconvolge il delicato ecosistema – aggiunge un cittadino – Oggi ci sono pochi elementi di nutria: nel giro di qualche anno, non avendo antagonisti, si possono moltiplicare in modo esponenziale togliendo il nutrimento ad altri animali e portandoli all’estinzione”.
Il sindaco Stefano Soldan ha approfittato di questo post per esprimere la sua opinione sull’argomento: “Ormai le nutrie fanno parte da anni della fauna locale. Se il numero resta contenuto, e questo è il caso del fiume Soligo, non rappresentano un problema per nessuno. Purtroppo, spesso vengono confuse con le pantegane ma sono dei castorini: se avessero la coda a pon pon ci sarebbe la corsa ad adottarle. Serve rispetto per la flora e per la fauna: come tutti gli animali selvatici, le nutrie non vanno molestate o avvicinate quando sono libere in natura. Nel nostro fiume abbiamo la fortuna di avere tantissimi animali che rendono più ricco l’ecosistema”.
La nutria è ritenuta responsabile di diversi danni ambientali come l’erosione delle sponde dei canali e l’indebolimento della tenuta degli argini a causa delle gallerie che vengono scavate; a questo si aggiungono i rischi legati al cedimento del terreno in corrispondenza delle gallerie.
“Per quanto ci riguarda non c’è il problema del cedimento degli argini per le tane scavate dalle nutrie, perché sul Soligo gli argini in terra sono limitati – spiega l’assessore all’ambiente Giuseppe Negri – La nutria è un roditore che si nutre prevalentemente di vegetali, ha un comportamento tranquillo e può mordere solo in casi estremi, quando sente di doversi difendere perché non trova delle vie di fuga. Nel caso di un incontro ravvicinato, invito i cittadini ad osservare questo animale senza dargli da mangiare, lasciandolo in pace. Dal punto di vista genetico, a differenza di quello che pensano in molti, la nutria è più vicina al castoro che al topo”.
“Come amministrazione comunale intendiamo organizzare per il prossimo autunno una serata informativa sulla fauna che abita il fiume Soligo – conclude – Sarebbe utile per conoscere la ricchezza di creature viventi con le quali dobbiamo imparare a convivere e che dobbiamo tutelare”.
(Foto: Facebook).
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