Riceviamo da Alessandro De Bastiani (nella foto), ex consigliere comunale del Partito Democratico di Vittorio Veneto, in merito alla citazione in giudizio di Banca Intesa da parte del Comune (qui l’articolo), e pubblichiamo:
Dove sono andati a finire quei 12 milioni di derivati?
Continuo a leggere che i soldi dei derivati sono serviti per le nuove scuole di San Giacomo e di Santa Giustina, ma i conti non tornano. Quelle due scuole sono costate circa 1 milione e mezzo l’una. Sono tre milioni, ma i derivati sono 12 milioni.
Aggiungiamo qualche altro intervento in scuole come la Foscolo, ma i conti non tornano comunque. La Mafil è fuori dal conto perché è stata comprata con i soldi delle farmacie comunali. Del resto ai quei tempi erano gli stessi assessori che si stupivano per l’enorme disponibilità di denaro. Lo sappiamo, mai si è sprecato tanto denaro pubblico come in quegli anni a Vittorio Veneto.
E un altro argomento che non regge è quello di paragonare i derivati ad un mutuo. E no, signori, c’è una bella differenza. Quando si fa un mutuo ci si assume la responsabilità iniziando a pagarlo dai primi mesi successivi all’erogazione e pertanto bisogna fare valutazioni oculate di sostenibilità. In questo caso gli amministratori dell’epoca hanno scaricato l’impegno su chi sarebbe venuto dieci anni dopo e questa è una grave irresponsabilità.
Come fai ad indebitarti senza neanche immaginare quale sarà la situazione economica fra dieci anni? E’ come se un padre costruisse una casa per un figlio con cambiali che iniziano a scadere dieci anni dopo con la certezza di non esserci più quando sarà il momento di iniziare a pagare.
Tutti sapevamo dell’esposto di Giorgio De Bastiani al quale sarebbe stato opportuno affiancarsi fin da subito; anche in questo caso si è perso tempo e denaro.
Alessandro De Bastiani