Susegana, il consigliere Bove richiede il consiglio comunale misto ma il Comune non è pronto: “Poca delicatezza nei miei confronti”

Per il consigliere di opposizione Annarita Bove, membro di Susegana Libera, il sindaco Vincenza Scarpa sarebbe stata “poco delicata” nel liquidare la sua richiesta di fare un consiglio comunale misto per permettere a chi si trova fuori dal paese di partecipare all’assemblea.

Bove, residente a Susegana, in questo momento si trova a Bologna dove svolge la professione di avvocato e, visto che fino a questo momento ha ricevuto solo una dose di vaccino contro il Covid-19, preferisce evitare troppi spostamenti.

Per questo ha richiesto all’amministrazione e al segretario comunale di seguire il consiglio comunale di Susegana, da un po’ di tempo tornato a svolgersi in presenza, collegandosi da remoto.

“Diversi Comuni, anche di piccole dimensioni (come Caerano di San Marco e Cimadolmo), hanno adottato modalità miste di svolgimento del consiglio comunale per consentire la partecipazione alle sedute durante l’emergenza sanitaria (ancora in corso) anche da parte dei consiglieri che per motivi di salute o altro non possano fisicamente recarsi nella sala consiliare – spiega il consigliere di Susegana Libera – L’adozione di tale modalità mista va quindi a beneficio di tutti i consiglieri perché la pandemia riguarda tutti indistintamente, a prescindere da dove si vive o si lavora”.

“Già a gennaio 2021, quando non era neppure ancora partita la campagna vaccinale e i rischi di contagio da Covid-19 erano elevati – aggiunge – ho chiesto al segretario comunale se anche a Susegana fosse fattibile un consiglio comunale misto, come avveniva già in altre realtà italiane, sia grandi sia piccole. Ritengo questa richiesta sensata, dettata da senso civico e legittima. Le prime risposte che ricevevo erano negative, poiché lo Statuto e il Regolamento del consiglio comunale non erano ancora aggiornati”.

A fine giugno 2021, quando il consiglio comunale è tornato in presenza, l’avvocato Bove ha reiterato le richieste per un consiglio in modalità mista per il persistere dell’emergenza sanitaria e per motivi di salute: in quell’occasione si è aperto un dialogo rispettoso con il sindaco, e anche la segreteria si è espressa in termini incoraggianti circa la fattibilità della cosa.

Durante il consiglio comunale del 3 agosto, il capogruppo di Susegana Libera, Gianni De Stefani, ha chiesto al sindaco lo stato di avanzamento della pratica, ad oggi fermo.

Il sindaco non solo ha tergiversato nella risposta (sostenendo non vi fosse certezza della fattibilità della cosa) – aggiunge Bove –, ma in mia assenza e senza neppure concedermi alcun diritto di replica in contraddittorio, riferendosi alla mia assenza in consiglio comunale, ha fatto intendere pubblicamente una serie di affermazioni sulla mia persona e il mio operato di consigliere comunale facilmente sconfessabili da fatti e documenti”.

“Ritengo che il sindaco (che è anche medico) abbia dimenticato o minimizzato il problema dell’emergenza sanitaria e non abbia colto come la mia richiesta di un consiglio comunale misto vada a beneficio di tutti i consiglieri, di maggioranza e minoranza – conclude – Inoltre, ha lasciato intendere ai cittadini di Susegana che io non voglio partecipare perché, a suo dire, non sono residente a Susegana (cosa non vera, avendo solo un’attività fuori Regione) e ha anche sostenuto che i consiglieri devono vivere e lavorare nei paraggi di Susegana”.

Per questo, Bove intende chiedere al primo cittadino di Susegana di verificare dal 2017 le presenze di tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza alle sedute del consiglio comunale, nella convinzione che questa verifica smentirebbe quanto affermato, “visto che le defezioni (anche giustificate) si verificano da ambo le parti e spesso per cause di forza maggiore”.

“Al consigliere Bove è stata data più di una risposta – ha affermato il sindaco Vincenza Scarpa – in una mia telefonata personale, pur ritenendo che un consigliere non dovrebbe essere a 300 chilometri di distanza ma risiedere nel Comune che amministra, dissi che ci saremmo adoperati per trovare la modalità tecnica per organizzare un consiglio comunale in forma mista, che non è così semplice”. Il sindaco ha spiegato che organizzare una seduta consiliare in forma mista presuppone che debba essere data visibilità contemporaneamente alle persone in presenza e a quelle che sono collegate in audio e video. “La richiesta del consigliere Bove ci è arrivata con il primo consiglio che abbiamo fatto in presenza – continua – nel frattempo, il periodo anche di ferie non ci ha consentito di provvedere e di capire quali sono i costi collegati a una scelta del genere, perché potrebbe essere anche molto costoso. Il consigliere Bove ci ha fatto avere della documentazione che si rifà alla Città di Bologna, che ha caratteristiche molto diverse da Susegana. Adesso vedremo se sarà possibile farlo o meno, anche dal punto di vista dei costi”.

“Se non ci fosse l’obbligo di pubblicizzazione sarebbe molto più semplice, ma qui parliamo di un consiglio comunale – conclude Scarpa rispondendo a De Stefani – penso che ci voglia anche la presenza fisica delle persone nel Comune che si amministra, non giriamo le frittate o le cose. Non è pensabile che non si possa mai avere quelle tre ore per venire a fare almeno un consiglio comunale”.

(Foto: Annarita Bove).
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