Nell’ultimo consiglio comunale di Valdobbiadene sono state adottate le varianti a Pat (Piano di assetto del territorio) e al Pi (Piano degli Interventi) per recepimento del disciplinare Unesco.
Il Pat fissa gli obiettivi e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni ammissibili ed è redatto dai Comuni sulla base di previsioni decennali.
Il Pi, invece, è lo strumento operativo che deve rapportarsi con il bilancio pluriennale comunale, con il programma triennale delle opere pubbliche e con gli altri strumenti comunali settoriali previsti da leggi statali e regionali.
Il Piano degli Interventi si attua attraverso interventi diretti o per mezzo di piani urbanistici attuativi (Pua).
“Il Pat e il Pi andranno approvati entro fine settembre e nei prossimi 60 giorni ci saranno le pubblicazioni nell’albo e la possibilità di fare delle osservazioni – spiega il sindaco Luciano Fregonese – Il 30 luglio ci sarà un incontro con gli altri Comuni e con l’Associazione Unesco che coordina questa fase e tiene le fila dei rapporti tra Comuni e Regione”.
“Valdobbiadene – prosegue – continuerà a portare avanti, come ha fatto negli ultimi 5 anni, proposte innovative e virtuose per l’attuazione degli obiettivi Unesco all’interno degli strumenti di pianificazione sia in ambito edilizio, con il prontuario della qualità architettonica e della mitigazione ambientale proponendo la valutazione delle regole compositive del paesaggio, sia in ambito agricolo con il Regolamento intercomunale di polizia rurale, proponendo l’applicazione della valutazione delle pendenze e dell’orografia per la definizione delle distanze e delle manutenzioni agrarie”.
Il primo cittadino di Valdobbiadene ha precisato che non sono stati aggiunti vincoli perché il disciplinare Unesco esiste già dal 2019.
Rispetto al recupero degli edifici nelle colline Unesco, il sindaco ha sottolineato che nel 2019 è stato inserito il nuovo articolo 44 bis nella Legge Regionale 11 del 2004 per disciplinare il recupero dei caseggiati anche per scopi ricettivi e turistici.
“Nello stesso articolo – aggiunge Fregonese – è indicato che con provvedimento della giunta regionale si dovranno definire i criteri e le modalità attuative per il recupero dei caseggiati”.
Nell’area Unesco, infatti, si attende di sapere come si potranno recuperare le classiche “casere”, i rustici abbandonati e tutte le strutture già presenti sul territorio riconosciuto Patrimonio dell’Umanità.
“Lavoreremo, coordinati con gli altri Comuni, con l’Associazione Unesco e con la Regione Veneto affinché non ci siano ulteriori vincoli rispetto a quelli già presenti – conclude il sindaco di Valdobbiadene – Proprio con il prontuario per la qualità architettonica, che noi abbiamo già sviluppato e approvato un paio di anni fa, cerchiamo di superare i vincoli attraverso l’analisi puntuale delle regole compositive del paesaggio”.
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