NO al buono-libri per alunni stranieri senza certificazione, il sindaco di Conegliano: crediamo nelle regole

Sta facendo discutere la norma approvata lo scorso febbraio in Veneto relativa ai requisiti che i cittadini non comunitari devono presentare, al fine di ottenere un contributo regionale per l’acquisto dei testi scolastici.

La Regione, infatti, ha stabilito come sia necessario che gli interessati presentino un certificato, rilasciato dalle autorità del proprio Paese di provenienza, che attesti il mancato possesso di immobili nella patria d’origine e l’assenza di ulteriori redditi percepiti all’estero.

Probabilmente lo scalpore nasce sulla scia di quanto avvenuto qualche giorno fa a Lodi, dove il regolamento comunale stabilisce come per l’accesso ai servizi di mensa e scuolabus i cittadini non comunitari debbano presentare un’attestazione redatta e tradotta in italiano dal Paese di origine, dove si attesta il mancato possesso di beni e redditi all’estero, oltre all’attestazione Isee che di norma viene richiesta a tutti coloro vogliano accedere alle agevolazioni e alle borse di studio previste nell’ambito del Diritto allo studio.

Un tema che sta al momento alzando di nuovo i riflettori sulla questione della convivenza e sul problema dell’immigrazione e, quindi, su quali siano le modalità più idonee per affrontare una questione sempre aperta. “Crediamo in quello che è il rispetto delle regole e verificheremo”, ha commentato il sindaco di Conegliano, Fabio Chies.

Nel frattempo, in una videointervista rilasciata all’Ansa, il consigliere regionale Riccardo Barbisan (Lega Nord) ha specificato: “Non possiamo dare denaro a coloro che possiedono latifondi o case di proprietà all’estero, ma si tratta di privilegiare tra gli extracomunitari quanti hanno una reale necessità”.

“Si tratta di una legge che è in vigore da molti mesi – ha proseguito Barbisan – e in caso di eventuali difficoltà nel rilascio del certificato, spetterà agli extracomunitari fare delle pressioni alle proprie ambasciate e consolati. Non possiamo accettare le autocertificazioni, perché non sono verificabili come, al contrario, è possibile invece fare in caso delle autocertificazioni presentate dai cittadini comunitari”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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