Anche a Sernaglia molti cittadini alla serata informativa sulle casse di espansione di Ciano: “Impatto su tutta la sinistra Piave”

Grande affluenza ieri sera, lunedì 12 luglio, alla sala Papa Luciani a Falzè di Piave per l’incontro pubblico su un argomento ancora non conosciuto da tutti: il progetto delle casse di espansione sulle grave di Ciano del Montello e il conseguente impatto che creeranno sui Comuni della sinistra Piave.

“Questa vuole essere una conferenza informativa apolitica. Dopo aver partecipato alla serata a Vidor siamo rimaste colpite dalla situazione e ci è sembrato giusto portare a conoscenza anche dei cittadini di Sernaglia della Battaglia il progetto e gli effetti che comporterà” hanno precisato le organizzatrici dell’evento Anna Rosada, consigliere comunale capogruppo della lista Con Noi e Mariagrazia Mora, vice segretario regionale del gruppo Grande Nord.

Il sindaco di Crocetta del Montello Marianella Tormena, primo Comune interessato dal progetto per ben un terzo del territorio, ha illustrato i vari passaggi burocratici che si sono susseguiti dagli interventi previsti con un piano del 2010, all’incarico che la Regione Veneto ha dato, con una delibera del 19 marzo scorso, per avviare la progettazione delle casse fino alla cantierabilità.

Un progetto unico in Veneto che andrebbe eseguito in alveo prevedendo quasi 21 milioni di metri cubi di escavazione di ghiaia (1,5 milioni di camion), per una profondità media di 4 metri, muri in cemento alti 8 metri e larghi 3 metri, per una lunghezza di 13,5 km per contenere, in caso di piena, 40 milioni di metri cubi di acqua.

“Colgo tutte le occasioni come questa per far conoscere la problematica alla popolazione. Si tratterebbe di un intervento impattante e, quando si rompono gli equilibri ambientali, non si torna più indietro. Ci sono altre soluzioni, come quella iniziale di un Contratto di Fiume tra tutti i comuni rivieraschi che però è stato poi smembrato” ha affermato.

Ha preso poi la parola il vice sindaco di Vidor Albino Cordiali: “Anche noi siamo direttamente coinvolti, con una modifica di un’area di 600-700 metri. Siamo preoccupati dai numeri: 40 milioni di metri cubi di acqua, 500 ettari di terra che equivalgono a circa mille campi di terra e dal rischio idraulico su Vidor, Moriago e Sernaglia se l’alveo venisse privato del naturale sfogo utilizzato durante le piene. Da considerare che, dopo la realizzazione dell’opera, saranno necessari anche interventi di pulizia poiché si accumulerebbero sporcizia e immondizie”.

L’architetto Lucia Poloniato ha spiegato che le casse sarebbero quattro essendoci 16 metri di dislivello, per un costo di realizzazione stimato di 55,3 milioni di euro e un costo di progettazione finanziato di 1,6 milioni di euro.

Il presidente del Comitato per la tutela delle Grave di Ciano Franco Nicoletti ha presentato il comitato, nato nel 2019 con lo scopo di organizzare e coordinare l’unanime protesta in difesa di un bene comune, ed ha fatto un confronto con il territorio di Ponte di Piave che apparirebbe una soluzione più idonea per un progetto di questo tipo.

Erano presenti anche i sindaci di Vidor Mario Bailo e di Follina Mario Collet. Tra gli interventi del pubblico presente in sala quelli del presidente del comitato anti diga di Falzè Adriano Ghizzo e del consigliere di opposizione della lista Proposta Civica Natale Grotto.

Oltre al ricorso presentato dal Comune di Crocetta al Tribunale delle Acque Pubbliche e all’interessamento delle amministrazioni limitrofe, la serata si è conclusa con l’appello di informare quanta più gente possibile.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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