È giornata di lutto cittadino, oggi martedì 6 luglio, a Pieve di Soligo. Come recita un avviso firmato dal sindaco Stefano Soldan e affisso in vari luoghi del territorio comunale, l’amministrazione della Città ha proclamato il lutto “in occasione del funerale della Signora Elisa Campeol, quale esternazione pubblica dei sentimenti di profondo cordoglio alla Famiglia della defunta”. Ovvero la 35enne pievigina Elisa, morta in seguito alle coltellate del reo confesso Fabrizio Biscaro mercoledì 23 giugno mentre prendeva il sole all’Isola dei Morti a Moriago della Battaglia.
Il primo cittadino ha invitato “i cittadini, le attività commerciali, le organizzazioni sociali e produttive del Comune ad esprimere un segno di raccoglimento e di pubblico rispetto in concomitanza con l’inizio della funzione, osservando un minuto di silenzio e abbassando le saracinesche degli esercizi”. Sul municipio, come preannunciato, le bandiere istituzionali sono state esposte con il segno del lutto.
Erano attese in città e in Duomo molte autorità e anche tanta gente comune, in un pomeriggio caldo e tipicamente estivo.
Intorno alle 15.30 ha raggiunto il luogo delle esequie il presidente del Veneto, Luca Zaia. Per la Regione c’era anche il consigliere pievigino Alberto Villanova, per il Comune di Pieve di Soligo l’amministrazione quasi al completo.
Ha raggiunto Pieve e il Duomo anche il prefetto di Treviso Maria Rosaria Laganà, insieme al viceprefetto e attuale commissario straordinario del Comune di Conegliano, Antonello Roccoberton.
Numerosi i sindaci del territorio o loro delegati che partecipano alla cerimonia e che all’interno della chiesa hanno indossato la fascia tricolore. Presenti anche Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia locale e Protezione civile.
La cerimonia funebre, presieduta dal parroco monsignor Giuseppe Nadal e concelebrata da altri sacerdoti, è iniziata qualche minuto dopo le 16, una volta arrivato il feretro sul sagrato del Duomo. La chiesa poteva considerarsi gremita per quanto permesso dalle attuali normative anti Covid: si calcola che fossero presenti tra le 150 e le 200 persone all’interno del Duomo e un centinaio all’esterno, dove la celebrazione è stata diffusa tramite altoparlante.
Il brano del Vangelo scelto è stata la Parabola del buon seme la cui crescita è disturbata dalla zizzania. Il parroco ha poi ricordato che Elisa Campeol era devota agli angeli, e in particolare all’angelo custode; quindi ha rivolto un pensiero alla famiglia Biscaro: “Ci sia salvezza anche per loro”.
La preghiera dei fedeli ha evidenziato l’amore di Elisa per “la musica, la danza e gli animali”.
Al termine della funzione, poco prima delle 17, una cugina ha voluto salutare pubblicamente Elisa: “Sappiamo che questo non è un addio, ma solo un arrivederci. In questo momento di dolore, chiediamo a Dio la forza di guardare a quello che è successo con i suoi occhi che sanno guardare oltre il limite umano e pensare con il cuore colmo di commozione che siamo qui per onorare la tua nascita al cielo“.
Significativo, al termine della celebrazione, lo schieramento di tutte le autorità sul sagrato del Duomo, a simboleggiare l’unità granitica della comunità in un momento di dolore così lancinante. La messa è finita, non certo la sofferenza della famiglia Campeol e di tutte le persone che ad Elisa volevano bene.
A cerimonia conclusa, mentre il centro di Pieve di Soligo tornava ad affollarsi dopo essere stato semideserto mentre il funerale era in corso, il presidente Zaia ha raggiunto il municipio di piazza Vittorio Emanuele II per partecipare a un impegno istituzionale.
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