Pederobba, una luce nella tragedia del Piave: il piccolo Filippo Rizzo salva una delle ragazzine che stavano annegando

Il coraggio del piccolo Filippo Rizzo (nella foto) rappresenta l’unica nota positiva nella tragedia che si è consumata ieri, venerdì 2 luglio 2021, e nella quale il 54enne tunisino Mohsen Lammouchi, residente a Caerano di San Marco, ha perso la vita nel tentativo di aiutare la figlia e un’amica che erano in affanno nell’acqua del fiume Piave, nei pressi del cementificio di Pederobba.

Le ragazzine erano entrate in acqua per fare un bagno ma ad un certo punto si sono trovate in difficoltà: allora Filippo, bambino di 10 anni residente a Pederobba e che si trovava lì vicino insieme ai genitori, non ci ha pensato due volte e si è tuffato in acqua per aiutarle.

“Io mi trovavo con un mio amico in un’isoletta vicina al fiume e ad un certo punto ho visto una ragazzina che stava andando su e giù nell’acqua – ha spiegato Filippo – L’altra, invece, cercava di tenerla a galla. Io sono andato lì e, come mi hanno insegnato al corso di nuoto, l’ho tenuta su e l’ho trascinata fino a dove toccava terra”.

Quando l’ho portata vicino alla riva del fiume sono uscito dall’acqua ed è entrato un altro signore (Mario Gerlin) – continua – Lui ha aiutata l’altra ragazzina e, prima che le salvassimo, è entrato un altro uomo, credo il papà di una di loro, che però non sapeva nuotare ed è andato sott’acqua”.

Il gesto di Filippo ha stupito tutti i presenti, che sono rimasti impressionati dalla sua determinazione e dalla lucidità dimostrata durante il salvataggio nonostante la giovanissima età.

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Tanto è stato il dolore per la triste sorte di Mohsen Lammouchi (nella foto sopra), che aveva cercato di aiutare le ragazzine gettandosi in acqua anche se non sapeva nuotare: l’agitazione e l’inesperienza, però, sono state fatali perché l’uomo è stato risucchiato dalla corrente senza riaffiorare.

Io ho finito di lavorare alle 19.30 ed è arrivata mia madre con l’auto nella quale si trovava la moglie del defunto – spiega il figlio di un amico di famiglia del 54enne deceduto – Mi hanno detto che era avvenuta questa tragedia e sono venuto di corsa a vedere cosa fosse successo. Poi ho saputo che lui si è buttato per salvare la figlia: nel dramma, un bene c’è stato”.

“Lui era un secondo padre per noi perché ci portava dappertutto quando avevamo bisogno – conclude – Era in Italia da più di 10 anni ed era una persona caritatevole e disposta ad aiutare tutti nel momento del bisogno. Molte volte lasciava anche il lavoro per venire ad aiutarci. Non ho mai visto una persona così”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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