Segusino, la casa della Sindica è ufficialmente proprietà del Comune, versati 100mila euro ai tre proprietari. Diventerà un centro culturale

Clelia Jagër, moglie di Beniamino Verri, sindaco di Segusino al tempo della Grande Guerra, sarebbe molto felice in questi giorni: la sua casa ottocentesca, disabitata da anni e ricoperta da piante infestanti, rivede la luce grazie all’amministrazione Paulon.

Nei giorni scorsi, liquidando 99.999,99 euro totali ai tre proprietari (titolari della ditta Riù Società Semplice), il Comune di Segusino è diventato ufficialmente proprietario dello storico immobile in pieno centro che si trova accanto alla parrocchiale.

La casa della Sindica è situata nella contrada “Riù”, la zona che un tempo era la più strategica del paese. Lungo il torrente omonimo, infatti, sorgevano 5 mulini che animavano la vita commerciale del luogo e l’incrocio dove è stata costruita si divideva in strade che portavano alla chiesa parrocchiale, al bellunese e al passo barche per attraversare il Piave (qui l’articolo).

Come già annunciato nei mesi scorsi, l’amministrazione Paulon intende ristrutturare l’immobile (il costo si aggira attorno ai 600mila euro suddivisi nei prossimi tre anni) e “trasformarlo” in un centro culturale con all’interno una sala auditorium per la musica e un museo multimediale sul tema dell’acqua, filo conduttore di un percorso di rivalutazione turistica del territorio suggellato con la firma del manifesto “Terre dell’acqua”.

“Vogliamo ridare a questa casa il posto che le spetta nel nostro Comune” aveva affermato il sindaco la scorsa primavera. Primo step raggiunto.


(Foto e video: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati