Vittorio Veneto, il nuovo regolamento per le nomine mette tutti d’accordo: “Così più trasparenza”. E la gestione del Cesana anima il consiglio

Via libera dal consiglio comunale di ieri sera, venerdì, al nuovo regolamento per le nomine dei rappresentanti del Comune in enti, aziende, istituzioni e società.

Sia la maggioranza sia le minoranze hanno sottolineato come i nuovi indirizzi per le nomine, che passeranno attraverso avvisi di manifestazione di interesse, puntino alla trasparenza.

Tra le novità, ci sarà la facoltà del sindaco di revocare l’incarico ai nominati qualora non ci siano più gli elementi e la fiducia per proseguire il mandato assegnato.

La discussione in aula si è anche incentrata sul futuro dell’Ipab Cesana Malanotti il cui consiglio di amministrazione, attualmente presieduto da Maurizio Castro, è prossimo a scadere.

“Un plauso al sindaco e all’amministrazione comunale per questa procedura, nell’auspicio che le migliori professionalità e competenze si mettano a disposizione per un servizio di grandissima valenza civile e sociale alla città – ha detto il presidente del consiglio comunale Paolo Santantonio (FI) con riferimento al nuovo regolamento – L’esperienza recente ci chiede una particolare attenzione per il Cesana Malanotti, il cui consiglio è in scadenza. Qui l’imperativo categorico è ricostruire legami forti, empatici e non solo burocratico-formali con l’istituzione a cui la città affida i suoi anziani”.

Santantonio, citando i contenuti del piano strategico 2017-2021 dell’Ipab illustrati a suo tempo in aula da Castro, ha poi evidenziato come molti di quegli obiettivi ad oggi non siano stati ancora raggiunti: dalla trasformazione dell’istituto De Zorzi Luzzatti in uno spazio culturale alle riconversioni di villa Papadopoli e Ca’ Mocenigo in casa di riposo.

“Il Cesana ha finito non solo di veder crollare le sue aspettative come un castello di sabbia alla prima mareggiata, ma anche di isolarsi sempre di più dalla città – ha affermato Santantonio – Fino al punto di non ritorno, avvenuto con il consiglio straordinario del febbraio 2018 chiesto dai consiglieri di minoranza Da Re, Fasan, Santantonio, Maset, Posocco e Saracino e la cui mozione, volta a fermare l’annunciato tentativo del Cesana di incorporare per via legale la Fondazione Fenderl, veniva approvata all’unanimità. Fu in quella seduta che si veniva anche a sapere dalla lettura del testamento dell’ing. Fenderl fatta dal consigliere Da Re: con lo scioglimento della fondazione, il patrimonio della Fenderl si sarebbe dovuto devolvere alla Biblioteca Apostolica Vaticana”.

Critico sulla gestione del Cesana Malanotti negli ultimi cinque anni anche il consigliere Gianantonio Da Re (Lega), che ha chiesto al sindaco Antonio Miatto di “verificare quanti soldi c’erano in cassa al momento dell’insediamento del cda e quanti ce ne sono ora”, chiedendo “chiarezza, altrimenti sono pronto ad andare in Procura”.

Da Re ha poi ricordato di essere stato l’unico ad aver inviato alla Regione un dossier sulla gestione dell’Ipab, puntando il dito “sul milione e 200mila euro di incarichi professionali esterni dati dal cda” guidato da Castro.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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