Frana del Fadalto, l’amministrazione comunale si schiera dalla parte dei cittadini e farà seguito con le sue osservazioni, pur non essendo direttamente interessata, alla diffida inviata e fatta pubblicare dell’Anas.
Lo ha confermato questa mattina in municipio (nella foto), con l’avvocato professor Paolo Piva, davanti ad una quarantina di proprietari di boschi e appezzamenti sul versante dove è attivo il colatoio detritico che da un anno e mezzo sta costringendo l’Anas a chiudere di notte la statale e avanzare a senso unico alternato di giorno.
Una posizione netta e di appoggio totale, nella quale si farà di tutto per far passare il concetto del buon senso, come ha ribadito il sindaco Roberto Tonon: che ci vorranno cioè fondi pubblici per sistemare il problema delle colate di ghiaione che incombono sulla statale e che la responsabilità è assolutamente da non ascrivere ai proprietari, ora preoccupati a rispondere “picche” alla diffida. In effetti il fenomeno delle frane interessa tre Comuni e due province, e non potranno essere né l’amministrazione né i proprietari a dover intervenire.
“Non ci sentiamo responsabili – hanno detto – da sempre la montagna tende a franare, lo stato dei luoghi da parte nostra è rimasto negli anni intonso, e il rischio è di natura idrogeologica: le vittime siamo noi. Semmai lavori che hanno stravolto i luoghi sono stati fatti dall’Anas, a incidere sono state le attività antropiche”.
L’avvocato Piva ha rassicurato tutti: ai tavoli tecnici che saranno convocati si dovrà arrivare ad un accordo, anche se l’Anas per ora fa la voce grossa, forte di un pronunciamento dell’Avvocatura dello Stato richiesto dalla Prefettura, che richiede la sistemazione e messa in sicurezza delle proprietà (per inciso i proprietari tra successioni e divisioni sono centinaia).
Il motivo è un rischio che riguarda il codice della strada, all’articolo 31 secondo cui i proprietari di terreni scoscesi devono evitare che frani del materiale sulla strada. Ma qui trattandosi di un versante intero sembra proprio paradossale, per questo il Comune ha l’idea diametralmente opposta: l’intervento deve essere pubblico e coordinato.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
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