In un momento storico dove sovente si discute di disoccupazione giovanile, di mancanza di collegamento fra la scuola e il mondo del lavoro e di “cervelli in uscita” dal nostro paese, il territorio di Valdobbiadene risponde con un’eccellenza scolastica che non ha eguali in Veneto nel suo settore.
Ieri mattina, mercoledì 12 settembre 2018, i 200 allievi della Scuola di Ristorazione “Dieffe” di Valdobbiadene, scuola intitolata all’enologo Piero Berton, sono finalmente entrati nel nuovo plesso scolastico. In questi ultimi mesi, infatti, l’area dell’ex Filanda Piva di Valdobbiadene ha preso vita anche grazie alla felice intuizione di spostare la locale scuola di ristorazione negli ambienti recentemente ristrutturati per ospitare i futuri chef e “imprenditori del cibo” che renderanno ancora più ricca l’offerta turistica ed enogastronomica di un’area sempre più attrattiva e competitiva.
Ne abbiamo parlato con Alberto Raffaelli, il dirigente scolastico dell’istituto “Dieffe” che si racconta a Qdpnews.it.
Preside Raffaelli, che tipo di scuola ha l’onore e l’onere di dirigere?
“Mi sento di dire che educare e formare i ragazzi è sempre un avventura straordinaria. Qui ci occupiamo nello specifico di formazione professionale, spesso bistrattata e sottovalutata negli anni scorsi. Si tratta, ed è ormai evidente, di un pregiudizio smentito dalla realtà. I nostri diplomati trovano lavoro quasi subito e sono molto richiesti: basti pensare a tutti i ristoranti della zona che, prima dell’estate, ci avevano tempestato di telefonate per la necessità di personale per le loro attività. I nostri ragazzi sono contenti e motivati proprio per questo, anche quelli che magari alle scuole medie non si sentivano tanto portati per lo studio ma necessitavano di esprimersi in qualcosa di pratico che li valorizzasse veramente. Poi la ristorazione ha a che fare con la tradizione e questo permette anche ai nostri studenti stranieri di imparare la cultura italiana partendo dai prodotti tipici, dalla stagionalità e dal collegamento del cibo con le feste religiose e sociali. La gastronomia è anche uno strumento di concreta integrazione per i nostri ragazzi”.
Cosa vuol dire per lei e per i suoi insegnanti lavorare in un ambiente così innovativo e all’avanguardia?
“E’ davvero il massimo insegnare qui. Abbiamo voluto disegnare una scuola che si basasse sulle esperienze e la Filanda si prestava davvero a questo scopo. Qui possiamo offrire un’ottima didattica, un ambiente confortevole ed esteticamente piacevole e una struttura all’avanguardia che non ha rivali in Veneto. I livelli occupazionali sono molto alti. L’84 percento dei nostri studenti trova lavoro a sei mesi dalla qualifica. Chiediamo ai ragazzi un impegno non indifferente ma loro vengono volentieri a scuola. Abbiamo una percentuale di frequenza del 95 percento come media e questo dato ci rende orgogliosi e ci fa capire che i ragazzi da noi stanno bene. Nella nostra realtà scolastica si prevede un percorso a “binari paralleli”: metà del tempo dedicato alla teoria e metà a laboratori pratici. Si insegnano le classiche materie come italiano, matematica, storia, inglese, informatica, spagnolo, scienze, diritto e poi le materie specifiche della nostra proposta didattica come cucina, bar, sala e prodotti tipici e della tradizione. I nostri ragazzi possono guadagnare mentre frequentano la scuola grazie alla collaborazione con ristoranti ed altre affermate realtà del settore della ristorazione. Questo ha una valenza sociale molto positiva perché i nostri giovani, immaginando un concreto futuro professionale e iniziando ad essere economicamente autosufficienti già da subito, possono pensare di costruirsi una famiglia e di affrancarsi dai genitori. Quanti laureati italiani possono ad oggi fare lo stesso ragionamento? La nostra scuola cerca di seguire l’evoluzione della gastronomia internazionale stando al passo con i tempi ma senza trascurare la tradizione. Qui si può imparare a produrre gli insaccati e i formaggi che caratterizzano da sempre la tipica convivialità veneta. Abbiamo macchinari e disponiamo di una strumentazione tecnica che sono davvero il fiore all’occhiello della nostra scuola. Questa nuova struttura potrà ospitare eventi a tema e immaginiamo di organizzare degustazioni di Prosecco con ostriche e altri prodotti. Pensiamo di avere tutte le carte in regola per motivare o rimotivare i nostri studenti”.
In conclusione le chiediamo di anticipare a Qdpnews.it qualche dettaglio della cerimonia di inaugurazione del 12 ottobre 2018
“Sarà una festa per i ragazzi, per gli insegnanti e per tutto il personale scolastico ma lo sarà anche per la cittadina di Valdobbiadene. Avremo con noi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e l’assessore regionale Elena Donazzan oltre ai sindaci delle zone di provenienza dei nostri studenti. Non posso dimenticare di ringraziare la famiglia di Giancarlo Moretti Polegato per aver affidato alla nostra scuola il compito di far rinascere questo ambiente così importante per l’identità del territorio. Apriremo la Filanda ai valdobbiadenesi e a tutti coloro che vorranno respirare ancora quell’atmosfera che si viveva qui quando questo luogo dava da lavorare a circa 1200 persone. Grazie ad una mostra, a degli eventi specifici e ad altre proposte onoreremo quei personaggi, come l’enologo Piero Berton, che hanno saputo far conoscere Valdobbiadene in Italia e nel mondo per le sue grandi potenzialità. In questi giorni ho visto stupore e gratitudine e questa mattina (ieri, ndr) eravamo tutti emozionati. Abbiamo apprezzato la bellezza di questo edificio e di quest’area unica nel suo genere. Questo è il messaggio che vogliamo trasmettere: educare i ragazzi al “bello” che ancora c’è nel mondo e nei luoghi dove vivono. Vorrei che ogni nostro studente pensi di essere importante per noi perché abbiamo cercato di rendere questo posto così bello anche per lui affinché possa imparare e studiare in un luogo davvero speciale”.
(Intervista a cura di Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Scuola di ristorazione Dieffe).
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