C’è del movimento sopra il cielo di Treviso. Da oggi, primo giugno finalmente l’aeroporto «Antonio Canova» di Treviso è ripartito. Nel giorni scorsi sono stati riportati allo scalo trevigiano alcuni vettori e parcheggiati in attesa dei primi passeggeri.
E oggi i primi voli effettivi, da Cagliari per Treviso e da Treviso verso Cagliari e ancora Sibiu in Romania. Ovviamente la macchina “turistica” ci impiegherà qualche giorno prima di rimettersi in moto, ma qualcosa già si è già mosso.
Ci saranno due aerei Ryanair sulla pista di San Giuseppe. Due fissi più uno che viene chiamato di emergenza o di scorta e sempre per Ryanair, quindi due vettori che due volano al mattino, due nel primo pomeriggio e due la sera. Questo di massima e in base ai passeggeri e alla giornata. Da Treviso partiranno ben quarantacinque rotte.
E sarà l’hub del vettore irlandese low cost più importante del Veneto e di parte del Nord Italia. Il «Canova» si era purtroppo fermato a causa della pandemia per il Covid-19 da metà marzo 2020. Nell’estate scorsa era stato intercettato qualche spostamento di aeromobili, alcuni voli privati decollati, ma il tempo di chiusura effettivo dello scalo trevigiano si è prolungato per quattordici mesi.
Nel 2019 lo scalo trevigiano era in grandissima crescita ma per tornare ai livelli di due anni fa bisogna attendere il 2024. La riapertura del Canova è strategica e fondamentale per tutti noi. A ribadirlo è Giovanni Cher, presidente provinciale di Federalberghi, che nello scalo trevigiano vede una “base sostanziale per il turismo”.
“I flussi in provincia – spiega Cher – nel corso dei decenni sono cambiati. Vent’anni fa vivevamo di viaggiatori legati al mondo aziendale, oggi, dopo la pausa forzata della pandemia e dopo aver vissuto la grande stagione della promozione turistica e culturale dedicata alla Marca trevigiana come “mèta previlegiata del week-end”, vicina a Venezia ma dotata di una propria luce attrattiva, Treviso (con tutto il suo territorio), si è guadagnata un posto d’onore tra i clienti dei paesi europei. In grado di guardare a testa alta al turismo europeo: non ci manca nulla”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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