Stato di crisi firmato da Zaia, il sindaco di Sarmede: avanzo di amministrazione per la sicurezza

Firmato lo stato di crisi dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia (a destra nella foto),  e le procedure per la richiesta di calamità naturale dei Comuni di Sarmede e Cordignano sono aperte. I cittadini hanno tempo anche in questi giorni, fino a domani o venerdì, per presentare le liste dei danni subiti dal disastroso nubifragio e dalle esondazioni di sabato notte.

Le domande di risarcimento si stanno accumulando: una novantina a Sarmede, ben oltre una prima conta sommaria, e ben oltre 150 a Cordignano. Il sindaco di Sarmede Larry Pizzol ha già annunciato che il prossimo avanzo di amministrazione sarà utilizzato tutto per la sistemazione idrogeologica del territorio comunale. Non si può rischiare oltre.

“Se lo stato concede alle pubbliche amministrazioni di utilizzare i risparmi e gli avanzi di amministrazione è un conto, altrimenti i Comuni virtuosi come il nostro con degli avanzi non possono fare interventi sul territorio. E allora – afferma – checchè ne dicano questa volta investirò tutto quello che ho per mettere in sicurezza il mio territorio“.

Il vice sindaco Remo Salatin a Cordignano spegne le polemiche e le accuse di mancata manutenzione, che avrebbe contribuito ad aumentare la portata dei danni. “Ci sono state polemiche e proteste, non molte per la verità, comprensibili per coloro che hanno subito gravi danni alle loro case, ma siamo davanti ad un evento del tutto eccezionale. I nostri fossi hanno avuto le manutenzioni necessarie, tuttavia la quantità di acqua, detriti e fanghiglia scesi dalle montagne e dai torrenti era tale che avrebbe superato comunque la portata di tutti e provocato quanto avvenuto“, chiarisce.

“E per la grande grata di Villa che si è otturata e ha fatto esondare il Ruio, bisogna dire che era a norma, messa per evitare che qualche bambino entrasse nell’intombinamento – prosegue Salatin – E’ stata ostruita da una tale mole di fogliame e detriti, parliamo di decine di metri cubi, che se anche non ci fosse stata e il buco fosse stato libero, si sarebbe comunque intasato il tombotto dove si infila il torrente, e il problema si sarebbe verificato 40 metri avanti”.

Con il Genio civile è stato individuato ora un punto a monte dove sarà possibile creare una briglia di contenimento, per fermare in futuro eventuali colate di ghiaia e fango, ma ci vorrà tempo, un progetto e soprattutto un finanziamento ad hoc.

(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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